Regia di Jack Arnold vedi scheda film
Riuscitissimo esempio di proto-fanta-horror, anche se a quei tempi bisogna solo parlare di Sci-Fi primitiva del dopoguerra, con tutto quello che la vicenda bellica portava con sè. Il fatto, allarmante, di questo cosidetto B-movie, è che è talmente riuscito da impallidire ogni tentativo di critica. Ok, le piccole sviste che a quell'epoca era possibile commettere in un film del genere, ma.... In ordine: la sceneggiatura è un capolavoro di essenzialità, di linearità e di tensione. I caratteri son ben distribuiti nella storia, e nessun personaggio risulta fuori luogo. L'ambientazione desertica è già in sè un elemento vincente per suggestioni e richiami esistenziali (vedi Ang Lee alla voce "Hulk"). Ma soprattutto Lei, la Tarantola gigante, vera e propria primadonna dell'intero film. E' il prototipo dello Squalo, anche se la creatura di Spielberg batte l'enorme ragno in discrezione, apparendoci in tutta la sua mostruosità solo dopo la metà del film. Invece, la Tarantola di Jack Arnold (bravo artigiano) si mostra subito, ma non perde di efficacia. Tant'è che anch'essa, dopo una prima totale apparizione, si fa vedere solo a piccole dosi, o solo attraverso i segni del suo passaggio. Ma ciò che rende efficace sia il ilm che il mostro a otto zampe, sono proprio queste time otto zampe. Quando le intravedi lente e silenziose e inquitanti ai margini delle colline, non possono non venirti in mente le dita di Bela Lugosi! E da qui il riallaccio al fascino della paura e del misterioso è rapido. Lo scollinare della Tarantola è bellissimo. Ha una sua individualità il mostro. Scollina, si blocca, scruta e osserva, poi si muove e attacca i piccoli malcapitati.
Veramente un trionfo di cinema di genere. E credo anche che possa considerarsi un buon film sull'archetipo e il mito del mostro, e del mistero legato alla bestialità (e questo solo se sappiamo allontanare il film dalla sua epoca e non contestualizzarlo affatto). E ok...c'è il vecchio Clint!
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