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Leila e i suoi fratelli

Regia di Saeed Roustayi vedi scheda film

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La recensione su Leila e i suoi fratelli

di alan smithee
8 stelle

Navid Mohammadzadeh

Leila e i suoi fratelli (2022): Navid Mohammadzadeh

FESTIVAL DI CANNES 75 - CONCORSO

Leila è una assennata donna quarantenne con un buon impiego, costretta dalla gioventù a farsi carico non solo degli anziani genitori possessivi ed egoisti, ma anche dei quattro fratelli sfaticati ed approfittatori che vivono alle sue spalle.

Ancora senza marito, dopo che il padre la negò ad un buon pretendente perché non sufficientemente ricco per mantenere tutta la famiglia, adducendo al fatto (completamente inventato) che la donna fosse malata, la donna lavora presso un grande centro commerciale, con un buon stipendio, che tuttavia finisce completamente in pasto dei suoi sprovveduti parenti.

Tra i fratelli indolenti o sottoccupati, si distingue Parviz, padre di cinque figlie e costretto a pulire i bagni per portare a casa qualcosa, intenzionato solo a provare a concepire il tanto desiderato primo maschio; Alireza lavora come operaio in una fabbrica che sta per chiudere, e preferisce scappare altrove anziché battersi per rivendicare il proprio posto di lavoro; Manouchehr passa la giornata a riciclare oggetti di dubbia provenienza e macchine rubate; Farhad, non fa nemmeno finta di lavorare, rimanendo chiuso in casa a guardare il wrestling in tv.

Taraneh Alidoosti

Leila e i suoi fratelli (2022): Taraneh Alidoosti

Taraneh Alidoosti, Saeed Poursamimi

Leila e i suoi fratelli (2022): Taraneh Alidoosti, Saeed Poursamimi

Stufa di lavorare per mantenere genitori e fratelli, Leila si convince a far suo un progetto che prevede la gestione di una boutique, la cui manodopera sia esclusivamente rappresentata dai non molto affidabili parenti.

Il secondo film del bravo regista iraniano Saeed Roustayi, conosciuto ad Orizzonti del Festival di Venezia 76 con il concitato Just 6.5, è incentrato su una figura di donna orgogliosa ed impaziente che rappresenta, in un Iran affossato dalla crisi economica e dalla disoccupazione, la modernità e la voglia di riscatto che ancora vive orgogliosa addentro a qualche anima intraprendente.

Ne emerge uno spaccato familiare ove meschinità e sotterfugi finiscono per costituire il più pericoloso scoglio per il raggiungimento dei propri sani ed avveduti progetti di un possibile riscatto sociale mettendo a frutto spiccate doti imprenditoriali che, al contrario, paiono non assistere alcuno tra i suoi inetti parenti più prossimi.

Ne emerge un film che si circonda dei limiti familiari anche fisici, utili a rendere palese il soffocamento e la claustrofobia che scaturiscono da un ménage familiare in cui solo l'egoismo finisce per rivelarsi la discriminante che induce i singoli individui a muoversi, ognuno ad esclusiva salvaguardia dei propri vizi e delle proprie indoli da scansafatiche impenitenti.

Mohammad Ali Mohammadi

Leila e i suoi fratelli (2022): Mohammad Ali Mohammadi

Dal film, coraggioso oltre ogni probabile censura sempre in agguato su opere iraniane di ambizione o respiro internazionali, emerge anche come l'insana tradizione lasciata ad un potere inevitabilmente maschilista, prevaricatore quanto stolto, finisca quasi sempre per piegare alla resa le rare iniziative che illuminano personalità votate a comportamenti stoici e coraggiosi, che nascono e trovano stimolo dalla necessità di scrollarsi di dosso una serie di responsabilità che rendono la maggioranza della popolazione sottomessa e parassita dei pochi soggetti votati all'intraprendenza e alla lungimiranza.

Il film di Roustaee, che si è aggiudicato il Premio Fipresci al Festival di Cannes, si avvale della straordinaria prestazione della protagonista, l'attrice Taraneh Alidoosti, perfetta a tradurre in sfaccettature caratteriali incisive, la sua figura di donna intraprendente e per questo costretta ad ergersi a sostentamento e filo conduttore di troppe vite ripiegate in se stesse e arrese alla pura sussistenza.

 

 

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