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Animali selvatici

Regia di Cristian Mungiu vedi scheda film

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La recensione su Animali selvatici

di port cros
8 stelle

Voto: 7,66 su 10

75° FESTIVAL DI CANNES 2022– IN CONCORSO

 

R.M.N. sono le consonanti di Romania, Paese che noi italiani siamo più abituati a vedere come terra di provenienza degli immigrati e che invece Mungiu ci mostra alle prese con il rigetto dello straniero che giunge all'interno dei loro confini, rappresentato da tre ragazzi dello Sri Lanka assunti dalla fabbrica di panificazione di un piccolo paesino della regione montuosa della Transilvania. Una regione dove già convivono la comunità di etnia e lingua ungherese con la maggioranza romena esplode di intolleranza di fronte a tre cingalesi che hanno risposto ad un annuncio di lavoro disertato dai locali, che preferiscono a loro volta emigrare verso l’Europa occidentale. La paura irrazionale della contaminazione che i migranti possono diffondere maneggiando il pane che la gente del villaggio si rifiuta ormai di comprare, sorda alle rassicurazioni dell'imprenditrice che tutto avviene nel rispetto delle regole e che i tre lavoratori sono brave persone. Di questa intolleranza si fa portavoce il prete cattolico, evidentemente molto lontano dalle posizioni di Papa Francesco. Una delle scene che rimangono impresse di RMN è una concitata assemblea della cittadinanza, ripresa da Mungiu in un unico lunghissimo take, dove si dibattono le varie posizioni sull'immigrazione, con le più chiuse e spaventate in larga maggioranza.

 

scena

R.M.N. (2022): scena

 

 

La riflessione sulla paura dello straniero è del diverso è il cuore di un film che racconta la storia di altri abitanti del paesino. Il burbero Matthias che vediamo nella prima scena aggredire un collega in Germania dove è emigrato per poi fare ritorno per Natale al paese, dove il figlio non riesce più a dormire da solo nel letto senza farsi la pipì addosso dopo aver visto qualcosa di spaventoso nel bosco che attraversa ogni mattina per andare a scuola. Questo fatto è fonte di tensione e discussioni con la moglie. Matthias è un uomo duro e conservatore, cacciatore manesco, che vorrebbe educare il figlio ai valori della forza bruta e accusa la moglie di indulgere alle paure del bambino invece di spingerlo ad affrontarle e superarle. Matthias tenta anche di ricucire il rapporto con una ex fiamma, che diventa una tra i pochi, e la più appassionata, sostenitori della causa dei migranti. La famiglia di orsi che popola i boschi innevati attraversati dal bambino è un'altra comunità in lotta per il suo territorio.

 

Voto: 7,66 su 10

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