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Plan 75

Regia di Chie Hayakawa vedi scheda film

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La recensione su Plan 75

di alan smithee
7 stelle

locandina

Plan 75 (2022): locandina

FESTIVAL DI CANNES 2022 - UN CERTAIN REGARD: MENZIONE CAMERA D'OR - FAR EAST FESTIVAL 2023 - FUORI CONCORSO - GELSO D'ORO ALLA CARRIERA A BAISHO CHIEKO

Da Cannes 75 arriva in sala l'interessante esordio nel lungometraggio della regista nipponica Chie Hayakawa che pone al centro della sua storia un piano di regolazione del tasso di invecchiamento demografico.

La pellicola ha suscitato un certo interesse trattando  una tematica legata all’invecchiamento continuo della popolazione e la relativa crescita dell’età media dei cittadini giapponesi, ed è stata scelta per rappresentare agli Oscar il Giappone nel 2022.

Plan75, della giovane regista giapponese Chie Hayakawa, si occupa del problema dello smaltimento di una vecchiaia improduttiva ed inevitabilmente esigente di assistenzialismo.

Ci troviamo in un futuro molto prossimo, ed il governo ha appena dato vita ad una legge che autorizza ed incoraggia la pratica dell’eutanasia, da praticare a favore della popolazione maggiore di anni 75 che la scelga come soluzione per far spazio ai giovani e rendere meno pesante sul bilancio dello stato, la propria situazione di individuo ormai improduttivo.

scena

Plan 75 (2022): scena

Le vite di tre personaggi inseriti dentro a questa nuova possibilità di scelta:  un’anziana cameriera d’albergo sola e in stato di indigenza, un ragazzo assunto per “vendere” il programma di Plan 75 ad anziani propensi ma ancora incerti ed una telefonista di origine filippina che si prende a cuore il destino di una sua assistita nel processo preparatorio all’avvio del percorso. Tutti  verranno in qualche modo sconvolti da dubbi, perplessità e reticenze su un piano di regolamento demografico dal quale emerge solo una cieca ed inflessibile razionalità che rifugge ogni sentimento ed affettività.

La tematica a stretta connessione etico sociale che il film della Hayakawa si porta appresso, era stata già oggetto di un film collettivo,  Ten Years Japan, visto al Far Est Festival di Udine del 2019.

In uno dei cortometraggi di cui si compone il film ( intitolato anche lui Plan 75) veniva anticipata la dinamica di questa pellicola che ora la regista sviscera attraverso tre storie concentriche utili a rendere palese il disumano approccio che le ragioni economiche spingono a rendere una legge.

scena

Plan 75 (2022): scena

Ed è proprio il lato umano che emerge dalle singole esistenze di un’ umanità matura (che viene indotta a sentirsi in colpa e a sacrificarsi a favore delle nuove generazioni) a rendere speciale questo bel film.

La regista sceglie uno stile di racconto pacato che esalta le singole movenze lente tipiche di una vecchiaia predisposta a rendersi partecipe del problema economico a cui è tenuta a porre rimedio col sacrificio (non imposto, ma certo incoraggiato).

In questa presa di coscienza e rivalutazione di un’ esistenza solo apparentemente grigia e banale, frutto più che altro della suggestione di un vivere in ambienti poco invitanti o non proprio ameni dal punto di vista estetico, che risiede il valore narrativo e poetico di un film a forte valenza etico-sociale, in grado di porre lo spettatore dinanzi ad un dilemma civico-morale che non può lasciare indifferenti.

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