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Spaccaossa

Regia di Vincenzo Pirrotta vedi scheda film

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Andreotti_Ciro

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La recensione su Spaccaossa

di Andreotti_Ciro
7 stelle

In un vecchio magazzino alla periferia di Palermo, un gruppo di persone frantuma con un trolley pieno di pesi il braccio di un uomo. Questa è la pratica che utilizza un'organizzazione criminale che, dopo aver mutilato gli arti a vittime consenzienti, simula finti incidenti per riscuotere lauti indennizzi assicurativi di cui solo una minima parte va alle vittime. Il reclutatore degli ‘spaccaossa’ è Vincenzo, quarantacinquenne apparentemente privo di scrupoli ma che l’incontro con Luisa, una tossicodipendente che conosce da molti anni, porterà a cambiare.

 

Tratto da un caso di cronaca giudiziaria che portò a numerose condanne e ad altrettanti colpevoli. La pellicola diretta da Vincenzo Pirrotta, drammaturgo e attore di teatro prestato alla regia e presente anche nel ruolo di sicario di una banda di malviventi, prende il via fra coloro che da sempre lo stato abbandona e che al contrario la criminalità a suo modo aiuta. Vincenzo si muove fra le vie di Palermo e nel mezzo dei quartieri della gente comune. Aggirandosi a caccia di nuove vittime e disperati, fra cui anche Luigi Lo Cascio, nel ruolo di uno di questi disperati affetto da ludopatia. La cui unica lingua nota è il dialetto locale e le possibilità di sopravvivenza sono affidate quasi esclusivamente agli spaccaossa. Tutti desiderosi di guadagnare qualche migliaia di euro a fronte di fratture inferte e immediatamente mascherate da incidente stradale.

 

Vincenzo e con lui altri complici, fra cui il tuttofare Francesco, impersonato da Ninni Bruschetta, lavorano per un’organizzazione ben ramificata e gestita da un insospettabile assicuratore, il caratterista Giovanni Calcagno, i cui ordini risultano dogmi che in caso di disubbidienza potrebbero portare all’esclusione da successivi affari.

 

Ficarra e Picone, nel ruolo di co-sceneggiatori, si dimenticano per una volta delle loro escursioni comiche e assieme al regista scrivono una storia di cronaca, denuncia e anche speranza. Una narrazione ben dettagliata di un malcostume che ha colpito in passato la loro città fino a conseguenze estreme per coloro che si erano prestati a incassare i premi assicurativi a fronte di fratture solo apparentemente guaribili con un banale gesso. Una storia piena di determinismo portata a Venezia nel corso dell’ultimo festival del cinema e che consigliamo di visionare per la durezza dell’argomento trattato e per porre l’accento sull’eccellente resa cinematografica.

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