Regia di Claude Chabrol vedi scheda film
Uno Chabrol atipico ci descrive il rapporto morboso di una madre verso il figlio. Un ritratto sarcastico della borghesia senza scrupoli e morale della provincia francese.
Una morte di troppo (1984): locandina
Una morte di troppo (1984): Lucas Belvaux, Jean Poiret
Una morte di troppo (1984): Lucas Belvaux, Pauline Lafont
Una morte di troppo (1984): Pauline Lafont
Una morte di troppo Francia 1984 la trama: In una piccola citta’ della provincia francese, Jean Lavardin un ispettore di polizia indaga su morti e sparizioni sospette, che sembrano collegate ad una speculazione edilizia ai danni di Madame Cuno una donna paralitica e di Louis il figlio postino. La recensione: Una morte di troppo (Poulet au vinaigre) è un film diretto da Claude Chabrol. Soggetto di dal romanzo Une mort en trop di Dominique Roulet Sceneggiatura di Dominique Roulet e Claude Chabrol Produttore Marin Karmitz Casa di produzione mk2 Distribuzione in italiano PFA Films Fotografia di Jean Rabier Montaggio di Monique Fardoulis Musiche di Matthieu Chabrol Scenografia di Françoise Benoît-Fresco. Claude Chabrol con questo giallo nero come la pece centra alla grande il bersaglio e ci offre un’opera memorabile della sua brillante filmografia. Il thriller è solo un abile pretesto per scavare a fondo all’interno di una classica provincia francese marcia e diabolicamente perversa. La pellicola è ben strutturata e molto riuscita. Spicca su tutti il personaggio dell’ispettore Jean Lavardin interpretato da Jean Poirot, un Maigret meno signorile e più rozzo nei modi, che ci appare in stato di grazia recitativa. Film inoltre intriso di profonda ironia amara ed è un finto Cabrol minore. Bellissimo il titolo originale “Pollo all’aceto” capace di offrirci in tavola un piatto molto gustoso. Film incentrato sul cinismo e la sicumera dell’alta borghesia francese, capace delle peggiori nefandezze, con la consapevolezza di poterla farla franca, grazie a protezioni con i potenti locali, senza il senso della morale e onestà intellettuale. Il film funziona sia come giallo e come spaccato sociale, un’opera che rimane nella memoria per la sua forza e capacità del regista di usare la mdp in modo mirabile, anche la sceneggiatura è di gran livello. Stéphane Audran nel ruolo della madre paralitica di Louis/Lucas Belvaux e’ mostruosamente brava e va evidenziata anche la fisicità di Pauline Lafont figlia d’arte di Bernadette Lafont, oltre ad essere bellissima e’ anche brava e efficace nel ruolo ambiguo di Henriette, la ragazza che corteggia il timido Louis/Lucas Belvaux. Per me si tratta di una prima visione di un autore tra i miei preferiti e devo dire di non aver perso tempo, perché questo film mi è molto piaciuto e mi ha convinto, anzi vivamente lo consiglio agli amanti del cinema. Jean Poiret: ispettore Jean Lavardin Stéphane Audran: madame Cuno Michel Bouquet: Hubert Lavoisier Jean Topart: dott. Philippe Morasseau Lucas Belvaux: Louis Cuno Caroline Cellier: Anna Foscarie Josephine Chaplin: Delphine Morasseau Pauline Lafont: Henriette Jean-Claude Bouillaud: Gérard Filiol
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