Regia di Gareth Evans vedi scheda film
Havoc (2025): locandina
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Tutto ha inizio con una rapina di un camion pieno di lavatrici.
La posta in gioco non sono davvero gli elettrodomestici, ma la cocaina che è stata nascosta dentro di essi.
Con la polizia alle calcagna in persona di quattro tenaci agenti inseguitori, i ladri cominciano a sparare a raffica, ferendo gravemente almeno due di essi, e riuscendo a scappare.
Due tra costoro, tra cui Mia, costretta a rubare per saldare un conto con il suo capo, portano la merce al giovane capo mafioso locale, di origine cinese, che tuttavia viene freddato da un gruppo a viso bendato che compie una strage. Mia e il suo compare si salvano per miracolo.
Havoc (2025): Tom Hardy
Havoc (2025): Tom Hardy, Jessie Mei Li
A questo punto entra in scena Patrick Walker (Tom Hardy) , un agente della Omicidi, solo e con ex moglie e figlia da mantenere, anche per questo corrotto da tempo e al soldo di un politico corrotto (Forest Whitaker), che lo chiama per assegnargli il compito di ritrovare suo figlio, da molti ritenuto responsabile dell'omicidio del trafficante mafioso di cui sopra, è quindi ricercato dalla vendicativa madre del giovane boss freddato.
Havoc (2025): locandina
C'era molta attesa per il nuovo lavoro di un regista action di grande talento come il britannico Gareth Evans, adottato dall'Indonesia con cui si è distinti dirigendo alcuni action diventati cult, tra cui il ittico tosto ed adrenalinico di The Raid, con Iko Uwais.
E il film, soprattutto dal punto di vista tecnico, offre uno spettacolo a dire poco incalzante che certamente è un piacere per gli occhi.
Certo la vicenda, scritta dallo stesso Evans, non offre particolari motivi di originalità e il refrain che vede in scena un poliziotto corrotto e disperato affiancato da giovane collega donna volenterosa, inesperta ma coraggiosa motivata da principi solidi con cui il primo stenta a legare, ma poi alla lunga stabilisce una buona intesa, è ahimè un po' decotto.
Havoc (2025): Forest Whitaker
Havoc (2025): Yann Yann Yeo
Ciò nonostante il film esagitato, dalle valide atmosfere urbane spesso notturne e livide, illuminate da spari e sparatorie e da corpi crivellati e danzanti, resta piuttosto galvanizzato. Tom Hardy, anche tra i produttori del film, ama il ruolo del poliziotto problematico, solo, sfortunato e disilluso, e rimane uno dei punti di forza di un blockbuster che, senza quel taglio di regia tosto e senza lo stropicciato protagonista, sarebbe passato senz'altro inosservato.
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