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El Topo

Regia di Alejandro Jodorowsky vedi scheda film

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La recensione su El Topo

di Donapinto
9 stelle

Regista teatrale e cinematografico, attore, scrittore, drammaturgo, fumettista, poeta, compositore, esperto di tarocchi. Tutto questo è Alejandro Jodorowsky, uno di quegli artisti che si amano alla follia o si odiano incondizionatamente. EL TOPO, esce in un periodo in cui il genere western ha subito più di una metamorfosi e il mondo intero attraversa una fase caotica e con una gran voglia di cambiamento. Sono gli anni del cinema "psichedelico", con titoli come BLOW-UP, ZABRISKIE POINT, MORE, ma anche il meno conosciuto e citato IL SERPENTE DI FUOCO di Roger Corman. Si critica e si aggredisce il capitalismo, la borghesia conformista e le guerre da essa create. Per EL TOPO il consiglio e' quello di rilassarsi e guardare il film senza avere la pretesa di riuscire a tradurre tutto ciò che esso vuole comunicarci. Jodorowsky si scatena e ci delizia con il suo talento visionario (e ne ha da vendere) girando e interpretando, un vero e proprio trip lisergico, dove non ci risparmia momenti di violenza estrema, tra cui un'evirazione, situazioni bizzarrissime con personaggi grotteschi e deformi (una costante nei suoi film). Un concentrato di immagini e simbolismi biblici, esoterici e blasfemi (una capra crocifissa), ai quali lo spettatore deve cercare di dare lui stesso una risposta, anche a causa di una sceneggiatura in cui i dialoghi sono ridotti al minimo. Personalmente nelle 2 ore di pellicola, ho preferito la prima parte. Lo stesso regista interpreta El Topo, un temibile pistolero vestito completamente di nero, che si accompagna con suo figlio, un bambino completamente nudo. E' un individuo cinico, spavaldo ed egoista, che dopo aver liberato un villaggio messicano di contadini da una banda di sanguinari desperados, abbandona suo figlio nel monastero del villaggio, e riparte in compagnia di una ragazza. Quest'ultima lo convince a sfidare quattro maestri della pistola che vivono nel deserto. Il pistolero, grazie alla buona sorte ma anche a un comportamento scorretto, riesce ad avere la meglio su tutti e quattro. Nonostante tutto, la giovane donna lo tradisce e lo riduce in fin di vita, per poi fuggire insieme a un'altra donna della quale e' divenuta l'amante. Nella seconda parte, l'uomo viene soccorso e curato da una comunità di esseri storpi e deformi che vive nel sottosuolo e di cui lui, dopo una sorta di morte simbolica, ne diviene una guida spirituale. Jodorowsky, oltre al suo talento straordinario, mostra di essere anche un autore scaltro e opportunista. Infatti nella seconda parte compare un villaggio i cui abitanti mascherano dietro una esilissima patina di rispettabilità, una natura depravata, violenta e razzista. Idea "sottratta" dal regista al mediocre spaghetti-western SE SEI VIVO SPARA, diretto da Giulio Questi nel 67'. EL TOPO e' un film che sorprende, turba, affascina, irrita e non annoia mai, inoltre che piaccia o meno, non può assolutamente lasciare indifferenti. E' una di quelle produzioni indipendenti di un certo cinema di nicchia e alternativo, che potrà magari apparire "vecchio" visto oggi, ma che se si possiede un'ananimo piuttosto anarchico (cinematograficamente parlando) e ci si lascia andare al suo delirio surreale, EL TOPO diventa un film (western) unico, coraggioso e irripetibile.

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