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25 aprile: la memoria inquieta

Regia di Guido Chiesa vedi scheda film

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La recensione su 25 aprile: la memoria inquieta

di mm40
6 stelle

Documentario sulla Liberazione che pesca a piene mani da filmati d’archivio.

 

La tesi è semplice e di primaria importanza: il 25 aprile del 1945 è una delle fondamentali date che hanno cambiato la Storia d’Italia. Nulla – fortunatamente – è stato più come prima: il fascismo è definitivamente crollato e quanto ne è seguito, a partire dalla proclamazione della Repubblica, è sostanzialmente ciò che identifichiamo con la Storia moderna del nostro Paese. Guido Chiesa, cineasta che dell’impegno civile ha fatto uno dei suoi marchi di fabbrica, racconta il 25 aprile dal 1945 al suo cinquantesimo anniversario con un sapiente tagliaecuci di materiale d’archivio che pesca da telegiornali, comizi e svariate trasmissioni televisive, rovistando con indiscutibile perizia principalmente negli archivi Rai e Istituto Luce. Lo sguardo si rivolge ai politici e alla gente comune, omaggiando i partigiani del 1945 innanzitutto, senza però dimenticare il significato di questa data a mezzo secolo di distanza dai fatti che cambiarono il corso degli eventi, fra celebrazioni più o meno sentite e rigurgiti di estrema destra mai del tutto sopiti. Un’ora e poco più di durata per il secondo lavoro documentario (dopo Memorie di una fabbrica, codiretto con Luca Gasparini l’anno precedente) del regista piemontese, già autore anche di due lungometraggi a soggetto (Il caso Martello del 1991 e Babylon del 1994). 6/10.

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