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Firestarter

Regia di Keith Thomas vedi scheda film

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La recensione su Firestarter

di YellowBastard
4 stelle

Firestarter, romanzo del maestro Stephen King edito in Italia da Sperling & Kupfer con il titolo de L’Incendiaria, era stato già portato al cinema nel lontano 1984 con la regia di Mark L. Lester (protagonista una giovanissima Drew Barrymore arrivata direttamente dal set di E.T. di Spielberg) ma con risultati quantomeno discutibili.

Il film ha avuto anche un sequel in una miniserie televisiva del 2002 dal titolo di Firestarter 2 - Rekindled su cui è però preferibile sorvolare.

 

Charlie gi?i phóng s?c m?nh c?a mình trong hai clip Firestarter m?i – Tin  M?i

 

Quello che non molti sanno é che in origine il film dell’84 doveva essere diretto da John Carpenter ma di fronte allo scarso successo commerciale di quel capolavoro de La Cosa (The Thing) gli venne sottratta la regia dalla produzione in favore del misconosciuto Lester.  

Carpenter si sarebbe poi preso la rivincita prima con la regia, l’anno successivo, di Christine - La macchina infernale, sempre da un racconto del Re del Brivido, e poi, diversi decenni dopo, firmando la colonna sonora proprio di questo nuovo Firestarter diretto da Keith Thomas (!?) e prodotto dall’osannata BlumHouse di Jason Blum.

Inutile girarci attorno, la colonna sonora di Carpenter (insieme all’attrice Sydney Lemmon che interpreta la madre di Charlie) é l’unica cosa che si salva del film.

 

Scritto da Scott Teems, anche regista e produttore cinematografico già autore della sceneggiatura di Halloween Kills, il nuovo Firestarter dichiara apertamente la sua intenzione di solcare i film di genere degli anni Settanta/Ottanta ma, proprio come il romanzo originale e a dispetto degli slogan pubblicitari, il film non è riconducibile prettamente al genere horror ma piuttosto si lega maggiormente al filone fantascientifico con elementi (anche) soprannaturali.

 

Firestarter | Un fuoco di paglia | Recensione - Nerdface.it

 

Dichiaratamente di serie B (è un film a basso budget e si vede) è anche una pellicola con una confezione troppo patinata, quasi asettica e le poche idee interessanti lasciano il fianco a una sceneggiatura prevedibile e poco coinvolgente a cui manca proprio quel pizzico di malato e/o “velatamente” perturbante tipico di molti dei racconti di King e con attori, a partire proprio dal protagonista, troppo anonimi e ben poco espressivi.

Tutto appare troppo convenzionale e contenuto e, anche a livello di effetti speciali, sembra piuttosto il pilot di una qualche serie televisiva (e vista la qualità di certe produzione odierne risulterebbe comunque perdente anche in questo caso).

 

Non a caso infatti il cast principale è composto da molti volti del panorama televisivo ad eccezione di Zack Efron, l’unico nome di punta (!) della produzione che di certo non splende per interpretazione (e partecipazione emotiva) ed essendo il suo rapporto padre-figlia il pilastro della storia questo risulta un aspetto molto grave.  

La giovanissima Ryan Kiera Armstrong interpreta invece Charlie con dedizione (ma non può certo fare miracoli) mentre il nativo americano Michael Greyeyes interpreta John Rainbird, probabilmente il personaggio migliore del romanzo che, purtroppo, nella nuova sceneggiatura viene totalmente snaturato, spogliandolo di ogni elemento disturbante o provocatorio (di omicida di bambini e probabile pedofilo) rendendo di fatto impossibile ogni possibile confronto con l’originale dell’84 interpretato dal grande George C. Scott.

Tra gli altri interpreti l’ottima Sydney Lemon, Gloria Reuben e la partecipazione in un cameo del grande Kurtwood Smith.

 

Firestarter' Review: Zac Efron in Wan Stephen King Remake – The Hollywood  Reporter

 

VOTO: 4

 

P.s. C’è da dire, però, che al Re in persona il film sembra essere piaciuto molto.

Questo conferma ancora una volta di quanto la sua e la mia idea di cinema siano piuttosto distanti oppure.. che questa volta l’assegno percepito per i diritti sia stato più sostanzioso del solito.

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