Regia di James Morosini vedi scheda film
Il secondo lungometraggio diretto da James Morosini prende spunto da una surreale storia accaduta davvero al regista/attore. Il risultato è un film che, al netto di momenti di stanca e qualche scena che travalica il buon gusto, si rivela originale e a tratti divertente. VOTO: 5½
James Morosini, attore e ora anche sceneggiatore e regista, prende spunto da un evento decisamente fuori dall'ordinario capitato proprio a lui, e riesce a mettere insieme un film che lungi dall'essere perfetto è però quanto meno molto originale. E a ben pensarci il fatto di aver girato un film, e per di più sotto forma di commedia, su una storia tanto intima e che di comico avrebbe ben poco, prende quasi le forme di un compito a casa 'ricettatogli' dallo psicanalista. Guardare per credere. La trama vede infatti un padre che pur di riallacciare i rapporti col figlio si finge (via Facebook, ça va sans dire) un'attraente ragazza e dal di lei profilo chiede lui amicizia. Non serve aggiungere che le cose molto presto sfuggiranno di mano all'estroso genitore con conseguenze drammaticamente grottesche. Ora, a fronte di un plot originale e di alcuni spunti davvero gustosi, quest'opera seconda di Morosini presenta anche momenti di stanca e qualche dettaglio imbarazzante che travalica i limiti del buon gusto. Non è insomma una commedia dove si ride per gli interi 90 minuti della pellicola né è molto meno un film destinato a piacere a tutti. Interpreti sono lo stesso Morosini nel ruolo del figlio e Patton Oswalt in quello del padre. OK il primo, assolutamente sublime il secondo. La sua performance è senza dubbio una delle cose migliori di un film imperfetto che lascia però ben presagire per il futuro del suo giovane autore.
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