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Don't Worry Darling

Regia di Olivia Wilde vedi scheda film

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La recensione su Don't Worry Darling

di luabusivo
8 stelle

Tutto ha un prezzo? La regista Olivia Wilde e il mefistofelico dilemma tra vita sognata e realtà. Don't Worry Darling è un film per chi non vuole cambiare il mondo da un computer.

Don’t Worry Darling di Olivia Wilde (2022).

locandina

Don't Worry Darling (2022): locandina

Capita di rado di imbattersi in sala in un film inaspettato. Piacevolmente inaspettato. Ti accodi ad adolescenti festanti e colmi di popcorn con lo spirito vetusto dello scettico datato, sbalzi due file in sala per non essere disturbato dal gaudium de iuvenibus e scopri dalle sequenze iniziali che Don’t Worry Darling è un film tutt’altro che banale.

 

Florence Pugh, Olivia Wilde

Don't Worry Darling (2022): Florence Pugh, Olivia Wilde

 

Victory, California negli anni ‘50. In una città aziendale simile a Topolinia, vivono con le rispettive famiglie, i dipendenti di una importante azienda che tratta “materiali innovativi” top secret. Il clima che si respira sin dalle prime immagini è fiabesco, meglio dire Disneyano: le donne fanno le casalinghe, gli uomini vanno al lavoro, in un concerto all’unisono.

Nel primo atto del film la regista Olivia Wilde descrive il mondo idealizzato dei due protagonisti Jack (H.Styles) e Alice (F.Pugh), casa e auto di qualità, sesso alcol feste e amicizie prestigiose, nessun problema economico e azzeramento dei contrasti sociali: quale dei ragazzi in sala non aspira ad un tale mondo fantastico? La regista fa centro, la sala ammutolisce, i popcorn si zittiscono e il vociare lascia posto al brusio dell’attenzione.

 

Florence Pugh

Don't Worry Darling (2022): Florence Pugh

 

 

Nel secondo atto Alice comprende le regole di Victory, il gioco è molto pericoloso e il luogo nasconde delle insidie che cozzano con la Favola che Frank (C.Pine), il guru carismatico dell’Azienda, si ostina a raccontare: i miei vicini di poltrona sobbalzano, vivere in un luogo idilliaco e soprattutto senza pensieri può nascondere una trappola maligna? Azzerare la propria identità in ragione del benessere economico prelude all’alienazione mentale? La mattina colazione rigenerante con caffè lungo bacon e uova, il bacio matrimoniale prima di andare al lavoro, la pulizia quotidiana della casetta e un giro in centro a fare shopping: le mogli e i mariti di Victory (i single non hanno cittadinanza) hanno realizzato il sogno della tranquillità economica e sociale, in altre parole hanno vinto: tutti noi non desideriamo forse questo? Per quale motivo Alice non vuole più essere felice e soddisfatta? In fondo a Victory si realizza l’integrazione razziale e le pulsioni erotico sessuali sono benvenute, le famiglie vivono un clima paradisiaco, si attende il marito per la cena preparata amorevolmente e la carta di credito non ha limite di spesa, le feste di Frank sono quanto di più glamour si possa immaginare eppure qualcosa sembra stonare, gradatamente e con abilità la regista abbandona il tono da commedia per virare nel thriller psicologico. Il cambio di registro porta lo spettatore in un’altra dimensione, la regista Olivia Wilde e il direttore della fotografia Mattew Libatique mostrano tutte le loro capacità: le scene di danza in bianco e nero alternate all’espansione dell’iride, il flusso sincopato del sangue riflesso nelle vetrate del Tempio e le riprese circolari dei protagonisti, portano l’ossessione della protagonista alla paranoia e lo spettatore in uno stato di tensione emotiva opposta all’ordine, alla simmetria e al controllo che vige nella cittadina.

 

Florence Pugh

Don't Worry Darling (2022): Florence Pugh

 

Nel terzo atto il velo dell’ipocrisia si squarcia e Re Frank è nudo. La Regina Shelley (G.Chann) è pronta al nuovo regno, Alice scala la montagna e sceglie di vivere le difficoltà del suo tempo, il sangue riesplode nelle tempie e il respiro natale riecheggia nel buio della sala prima dei titoli di coda.

 

Florence Pugh

Don't Worry Darling (2022): Florence Pugh

 

Don’t Worry Darling è un film che si presta a molte letture: attenzione ai generi dai quali attinge, commedia thriller horror, cura maniacale di tutti gli aspetti produttivi, fotografia colonna sonora scenografia, messaggio politico, ordine condizionamento progresso. A proposito della sottotraccia ideologica, sembra l’aspetto su cui si soffermano con maggiore attenzione gli adolescenti all'uscita. Alcuni non nascondono di aver pagato il biglietto per la presenza di Harry Styles, che nel film interpreta con successo la parte di Jack il marito di Alice, che poco gli importava del film in sé stesso e tuttavia di aver assistito alla lettura del Futuro prossimo in chiave drammatica. Hanno la sensazione di aver compreso, in qualche maniera, che Second Life il Meta Verso e tutte le possibilità virtuali che offre la Rete, sono e saranno sempre maggiormente legate ad una scelta definitiva nella Vita Reale e questo li spaventa. Gli stessi dubbi opprimono le mie stanche sinapsi, rifletto, ho deciso: se avrò la possibilità di essere alto magro bello e ricco rinuncerò al mio stato naturale. Quello che sarà il mio patto con il Diavolo avrà poca importanza, per certo non affronterò Gates o Zuckerberg per esprimergli tutto il mio disappunto, tutt’altro, chiamerò la sceneggiatrice Katie Silberman per cambiare il finale, voglio vivere in un Happy End a Victory.

 

Lu Abusivo.

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