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La notte brava del soldato Jonathan

Regia di Don Siegel vedi scheda film

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La recensione su La notte brava del soldato Jonathan

di Kurtisonic
8 stelle

Sotto la guida di Don Siegel, Clint Eastwood comincia, e siamo nel 1971, a smontare i clichè della maschera che la stampa dell'epoca gli cuce addosso. Reazionario, violento, maschilista etc, in questo film Siegel lo relega in una rappresentazione collettiva nella quale il personaggio fondamentale del soldato Johnatan è un emisfero a sè stante, affiancato ad un altro, quello femminile incarnato da diverse tipologie di donna, ugualmente importante e paritario nello sviluppo della storia. Durante la guerra di secessione, un soldato nordista ferito, viene soccorso da un gruppo di donne che vivono in un collegio femminile in territorio sudista. Il soldato si rivela da subito un gaglioffo menzognero e approfittatore, ma le donne, dalla più giovane, la bambina Amy,  alla stagionata direttrice del collegio,Martha, anzichè consegnarlo all'esercito nemico, ne sono attratte e lo nascondono. Il film non ha nulla a che vedere con il western e beneficia di un'atmosfera gotica grazie alle inquadrature sempre cariche di tensione e di una buona dose di mistero apparentemente non giustificato dalla natura della vicenda. Invece si innesca una guerra dei e fra i sessi, lontana e contrapposta a quella che divampa all'esterno di cui si sentono gli echi  lontani. Personaggi come Martha, Edwina l'insegnante, Carol la disinibita collegiale, Amy e la domestica di colore, manifestano sentimenti e comportamenti che conferiscono alla storia un ritmo teso e di sottile suspance che giova al racconto, e che ruota intorno a Johnatan le cui condizioni fisiche peggiorano con il progredire dei suoi atteggiamenti negativi. Il soldato viene comunque delineato con precisione, persona discutibile ma anche comprensibile per uno che sta combattendo, mentre la lettura dei soggetti femminili risulta più complessa, non priva di contraddizioni anche se in buona parte rispondenti ai valori della società dell'epoca. Se vedessimo sfilare le protagoniste una dietro l'altra ne sortirebbe un ritratto globale di un emisfero in costante crescita e mutamento a secondo dell'età, delle esperienze, della maturazione interiore (verrebbe quasi alla mente un parallelismo con le Tre donne altmaniane). Non a caso la scelta che determinerà il significativo sviluppo finale orchestrato dalle donne, cadrà su Amy, ancora interiormente innocente e lontana dalle pulsioni della vita adulta. 

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