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Nope

Regia di Jordan Peele vedi scheda film

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La recensione su Nope

di alan smithee
5 stelle

locandina

Nope (2022): locandina

AL CINEMA
"Nope" come negazione secca e convinta, oltre ad orgoglio di rifiutare imposizioni, regole di vita, costumi e soprattutto "ingerenze dall'alto dei cieli".
E' proprio un film strano e non facilmente catalogabile questo Nope, terzo con cui Jordan Peele, il regista di Get Out e Noi torna a proposrsi al pubblico delle sale mondiali.
Un film "alla Shyamalan" con qualche indizio maligno ma pure ironico che ricorda il kinghiano It, e una certa satira su un mondo che è quintessenza della finzione e della lontananza dalla realtà come sono gli studios hollywoodiani.
Due fratelli ormai adulti (li interpretano il fido Daniel Kaluuya dagli occhi sanguigni e dolenti e la versatile Keke Palmer di Le ragazze di Wall Street) rimasti senza guida paterna dopo che l'uomo è morto in circostanze assurde che è bene non rivelare, si ritrovano a gestire un ranch di cavalli addestrati, per la maggior parte destinati a figuranti in film di produzione negli studios hollywoodiani non distantissimi.
Mentre il ragazzo è più realista e compassato, la sorella appare frizzante e molto più avvezza a lanciarsi in nuove opportunità, allargando la cerchia dei propri servizi ad altri contesti.
Ma i veri problemi si manifestano quando strani fenomeni cominciano a verificarsi nei dintorni del ranch da cui la ragazza ha scelto di allontanarsi.

scena

Nope (2022): scena

Daniel Kaluuya, Keke Palmer

Nope (2022): Daniel Kaluuya, Keke Palmer

Cavalli isterici ed ingovernabili, sparizione di bestiame, luci abbaglianti che si tagliano tra le nuvole.
Che succede? Meglio non rivelare nulla.
Certamente i nostri ragazzi, coadiuvati da due vicini, dovranno vedersela contro un pericolo misterioso e mai affrontato prima d'ora. 
Ma l'emergenza non impedirà ad entrambi, da bravi commercianti, di tentare altresì di lucrare su quella strana situazione, che li costringe ad attivarsi con tutto il loro ingegno per provare ad uscirne indenni.
Tanta carne al fuoco, probabilmente troppa, in un film di fantascienza con derive horror e scorci western, con virate su set cinematografici maliziosi e smaliziati che trasfigurano cose e persone trasformando i mostri in beniamimni del pubblico, le vecchie in fatine ancora sexy (si pensi alla mitica barbie senza età che è e sempre sarà Donna Mills, che appare ad inizio film).
In Nope, Peele, pur scegliendo due protagonisti neri, si discosta maggiormente da tematiche ed argomentazioni prettamente razziali o di palese discriminazione che stavano alla base dei suoi due celebrati ed apprezzati lavori precedenti, per parlarci di tematiche ancor più generali e primarie, legate all'indole di una umanità vista nel suo insieme, predisposta a sacrificarsi con coraggio quando la situazione degenera nell'impossibile, ma anche tetata di raggiungere lo scopo più lucroso approfittando della situazione d'emergenza che ci si ritrova costretti ad affrontare.

scena

Nope (2022): scena

Steven Yeun

Nope (2022): Steven Yeun

Poi certo, il duello finale al "lunapark" a tematica western con la sfida tra le due "mongolfiere" con la reazione del nemico in stile "fuochi d'artificio", potrà apparire anche originale, ma anche lasciare sullo spettatore non poche perplessità.
Ma c'è anche di più in questo film: presenze sinistre che si annidano nel ricordo di vecchie tragedie sfruttate commercialmente da chi è sopravvissuto, secondo costumi che davvero si innestano nel mondo sottilmente perverso dei romanzi di King.C'è altro, forse troppo.
E Nope si rivela davvero un film che fa molto il verso alle paure basiche che caratterizzano quasi tutta la cinematografia dello spesso (ma non sempre centratissimo) abile e suggestivo regista M. Night Shyamalan, anche se quel finale concitato, surreale e quasi fuori controllo, risulta certamente originale, ma anche bizzarro al punto da rischiare di trasformare l'incubo in una farsa degna di un film con i Lego come surrogati di ogni aspetto reale.
 
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