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Unbreakable. Il predestinato

Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Unbreakable. Il predestinato

di axe
7 stelle

Dopo essere uscito incredibilmente illeso da un disastro ferroviario che ha causato la morte di oltre un centinaio di persone, David e' contattato dal misterioso Elijah Price ed invitato presso la sede della propria galleria d'arte, dedicata al fumetto, del quale il personaggio e' cultore. Elijah e' un uomo segnato sin dalla nascita da una fragilita' ossea che lo costringe all'uso della sedia a rotelle e lo rende estremamente cauto in ogni suo movimento. In conseguenza di cio' e del dileggio che ne e' seguito, e condizionato dall'influenza dei fumetti, ha maturato la convinzione per la quale, alla presenza di una persona nelle sue condizioni corrisponde l'esistenza di un supereroe. David inizialmente non crede alla teoria di Elijah; ha altro a cui pensare, poiche' vive un rapporto tormentato con la moglie ed il figlio, e rischia di dover abbandonare la famiglia per lavorare in un'altra citta'. Tramite riflessioni sul suo passato, alcuni flashback e qualche prova comprende, pero', di avere alcuni poteri particolari. Ha una forza sovrumana e la capacita' di leggere nella mente di alcune persone con le quali entra in contatto. Pertanto si mette a servizio del bene comune, e rinsalda il rapporto con Elijah, finche' apprende il vero motivo alla base della ricerca di quest'ultimo, la quale e' costata la vita di centinaia di persone. Un film di particolare originalita', parte da un elemento fantastico per sviluppare tematiche "serie". Il regista illustra con realismo la scoperta dei poteri sovrumani di David, il quale rimane sconvolto dalla consapevolezza della loro presenza. Inizialmente cio' complica ancor di piu' il rapporto con la famiglia, gia' in crisi. Il figlio arriva addirittura a minacciarlo con una pistola per dimostrare le capacita' dell'uomo. Pian piano, pero', l'uomo accetta la presenza dei superpoteri ed inizia a farne buon uso. Raggiunta una relativa tranquillita' interiore, recupera la fiducia del figlio e ricuce il rapporto con la moglie. Il suo dissidio interiore non sconvolge Elijah, convinto sin dalla sua prima apparizione della vera natura di David. Elijah e' una figura tragica. Segnato dalla nascita nel corpo e nella mente a causa della malattia, e' presentato come un consumatore, giocoforza, avido di fumetti. E' diventato un cultore dell'arte fumettistica, e ragiona secondo gli schemi proposti dagli autori di questo medium, nello specifico creatori di storie di supereroi. Si concentra sulla ricerca di una persona dotata di superpoteri, un "buono", al fine di poter essere il suo "cattivo", dal quale viene bloccato per le proprie malefatte, le quali, in conclusione della narrazione, quasi a chiusura di un cerchio ci vengono svelate. E' infatti l'autore di atti terroristici che hanno portato alla morte di centinaia di persone, realizzati con l'unico scopo di trovare l'"eroe" in grado di sopravvivere. Come da tradizione, ha gia' il soprannome di "Uomo di Vetro", affibbiatogli sin dalla piu' giovane eta'. Scoperto cio', non vi e' scontro tra i due; ad Elijah non viene lasciata alcuna possibilita' di affrontare una lotta che lo portasse ad una memorabile uscita di scena. Prima dei titoli di coda, apprendiamo che e' stato internato in manicomio. Bruce Willis non mi ha particolarmente colpito, nel ruolo di David. Interpreta una persona ... qualunque. Gia' afflitta da problemi familiari e lavorativi, affronta l'affiorare dei superpoteri come un ulteriore dilemma da risolvere. Bravo Samuel L.Jackson nei panni di Elijah. Uomo sofferente, saldo nelle proprie convinzioni, tragicamente determinato nel portare a termine il proprio disegno, riesce, ma il suo successo e' effimero, privo di qualsiasi epicita'. Buon film, dal ritmo estremamente lento e ricco di dialoghi, tratteggia i personaggi del supereroe e del suo antagonista con originale realismo, e tramite tematiche "adulte".

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