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La tigre e il dragone

Regia di Ang Lee vedi scheda film

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La recensione su La tigre e il dragone

di braddock
10 stelle

Ottimo film ben diretto da Ang Lee, che attribuisce al wuxiapian quella forte componente estetica e poetica, poi diventata la caratteristica principale di quasi tutti i film del genere. Negli anni successivi, numerosi registi come Zhang Yimou, Kaige Chen, Xiaogang Feng, seguirono l' esempio di Lee con ottimi risultati. Vennero infatti mostarti i giochi cromatici, le coereografie di combattimento, sempre più vicine all' armonia della danza, e le curate scenografie paesaggistiche che diedero vita a diversi film visivamente straordinari e spettacolari. Tutt' ora molto in voga, come dimostrano i recenti WU DANG, THE SORCERER AND THE WHITE SNAKE o FLYING DAGGER OF THE DRAGON GATE. Qui Chow Yun-fat interpreta Li Mu Bai, un grande esperto di arti marziali. Deiciso a ritirarsi in un tempio, incarica Yu Shu Lien ( Michelle Yeoh ) di consegnare la sua preziosa spada al nobile Tè perchè la custodisca. La spada viene però rubata da un abile guerriero, questo non è altro che la figlia del governatore Yu ( Zhang Ziyi ) promessa a un futuro sposo, ma desiderosa di intraprendere la strada dall' avventura... Rispetto alle pellicola del genere degli anni '90, quali ONCE UNPON A TIME IN CHINA o LE SETTE SPADE DELLA VEDETTA, vengono tolti tutto il baccano delle sequenze ipercinetice e tutti i momenti umoristici, virando invece la storia verso la drammatica. Si concede quindi una maggior spazio alle caratteristiche e ai sentimenti dei personaggi, attribuendo alla sviluppo della trama uno spessore notevolmente maggiore. Si notano anche chiari riferimenti alle pellicole d' epoca di King Hu, in particolare al COME DRINK WITH ME  del 1966, uscito in Italia col titolo de Le implacabili lame di rondine d' oro, da cui si riprende anche la protagonista Cheng Pei-Pei in un ruol osecondario. Alcuni momenti, come il combattimento nella locanda, rappresentano quasi dei rifacimenti di quel film, anche se estremamente più spettacolari. Molto buono poi il cast, che vede come protangonisti appunto Yun-fat, in uno dei suoi primi ruoli dove non spara, la star delle arti marziali Michelle Yeoh e Zhang Ziyi, che diventerà il volto più rappresentativo del genere. Ottime inoltre le coereografie di Yuen Woo-Ping, regista di alcune perle come TAI CHI MASTER o IL SERPENTE ALL' OMBRA DELL' AQUILA. Inovinato anche lo strano finale, molto bello sia nei contenuti che visivamente. Non penso proprio che il film sia stato sopravvalutato, al contrario il successo ottenuto è del tutto meritato. Ang Lee non è un regista pratico dei film di arti marziali, ma in realtà questo tipo di film le riguarda solo teoricamente, in quanto si concentra prevalentemnte sugli effetti speciali e l' estetismo della messa in scena. Può  quindi considerare il capostipite di un filone, che unisce il cinema d' azione alle storie intese dei fim impegnati. Tentativi simili erano già ben riusciti con film come ASHES OF TIME di Wong Kar wai o L' IMPERATORE E L' ASSSASSINO di Kaige Chen, ma che non avevano ottenuto molta visibilità in occidente. Peccato che alcuni titoli del filone, come THE LEGEND OF BLECK SCORPIO o THE LOST BLADESMAN in Italia restino del tutto inediti    

Su Ang Lee

Ottima

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