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Black Adam

Regia di Jaume Collet-Serra vedi scheda film

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La recensione su Black Adam

di YellowBastard
5 stelle

Undicesimo film del DC Extended Universe (o è DC Films?) dedicato al misconosciuto (per molti) Black Adam, personaggio creato da Otto Binder e C.C. Beck per la Fawcett Comics nel lontano 1945 per essere la controparte malvagia dell’eroico Captain Marvel (ovvero l’attuale Shazam), doveva originariamente apparire proprio in Shazam! (2019) di David F. Sandberg ma con Dwayne Johnson come protagonista (e come produttore) si é invece deciso (leggi Dwayne ha ordinato!) di dedicargli una pellicola tutta per lui.

Protagonista, tra l’altro, che sembra cucito apposta sul fisico e (soprattutto) sulla personalità di The Rock.

 

Can Black Adam Box Office Save the DCEU? | Den of Geek

 

Scritto da Adam Sztykiel, Sohrab Noshirvani & Rory Haines (The Mauritanian) e diretto da Jaume Collet-Serra (regista di Paradise Beatch e, soprattutto, Jungle Cruise proprio con Johnson), Black Adam è un prodotto di puro intrattenimento costruito a immagine e somiglianza dell’ex wrestler e che tenta di creare un minimo di variazione sul tema dell’eroe (o, come in questo caso, anti eroe) che ha sempre interpretato in questi anni, e posizionandosi più dalle parti di Shazam! o Acquaman che non da quella di The Batman o Joker.  

 

Il risultato è un film dalla struttura ampiamente preconfezionata che è molto di più alla The Rock che non una pellicola del DCEU (sempre che sia ancora un termine appropriato) e che prova, non riuscendoci, ad essere diverso dal solito puntando su un personaggio secondario (e sconosciuto al grande pubblico) e quindi più facilmente malleabile, che tenta, come The Eternals per il mondo Marvel, ad affondare a piene mani nella mitologia DC (e proponendo un Egitto fantastico che ingloba insieme mitologia egizia, greca e romana con elementi del Vecchio testamento e del parterre giudaico-cristiano) per avventurarsi in nuove e inesplorate direzioni, che scommette, tra i vari rimaneggiamenti del personaggio, sulla sua più recente versione (quella di New52) di antieroe sofferente e combattuto (mentre nei decenni precedenti era sempre stato semplicemente un villain fatto e finito) e che, soprattutto, punta tutto sul suo carismatico protagonista, autentico Deus ex Machina di una operazione che funziona (abbastanza) come semplice intrattenimento ma che non riesce a fare il tanto sospirato salto di qualità (un po' come The Rock).      

 

Who's Who in DC's "Black Adam" • SEA Wave

 

Perché Black Adam vorrebbe dire tante cose ma non riesce ad approfondirne nessuna, con accenni politici e/o razziali sulla carta originali (paese mediorientale sfruttato da imperialisti pseudo americani con i “terroristi” locali a cercare di promuovere una specie di “primavera araba”) e che gioca furbescamente con i sensi di colpa del pubblico occidentale (strizzando contemporaneamente l’occhio a uno potenzialmente nuovo) ma che si arrende senza quasi lottare a un film sui supereroi imprevedibilmente anacronistico, con una risoluzione finale vista e rivista (era da Zack Snyder che non si vedeva un film DC con un color design così de saturato), una messa in scena tremendamente anni’90 e situazioni tipiche del genere tra combattimenti digitali compiaciuti e prolungati (e uso sproporzionato dello slow motion) e morti eroiche studiate a tavolino, doverose (forse) ma assolutamente non necessarie.

 

Inoltre il ritmo del film è costantemente sopra le righe, il tono è spesso contradittorio improntato (malamente) su una certa tragicità dei temi senza però mai volersi visibilmente prendersi troppo sul serio.  

Non c’è equilibrio o passione per il racconto e lo stesso protagonista, per quanto perfetto per prestanza fisica, alla fine risulta persino ingombrante.

 

Arriva Black Adam, l'antieroe del nuovo film Dc Comics | Wired Italia

 

Questo è evidente nella squadra della Justice Society, in teoria co-protagonista della pellicola e trattata invece come una specie di sottomarca della Justice League, e se l’idea di base è decisamente intrigante (nei fumetti portano avanti l’eredità degli ideali degli eroi degli anni’40 e ‘50 della DC, quindi valori d’antan, ormai desueti e/o ridondanti nel cinico mondo di oggi) mettendoli a confronto con un eroe cinico e “moderno” (termine ormai oggi usato anche a sproposito, purtroppo) come Black Adam ma questa potenzialità nel film viene completamente sprecata, con un leader, Hawkman (un rabbioso Aldis Hodge), antipatico fin dall’inizio e Pierce Brosnan, alias Doctor Fate, seppur regga da solo metà del film si rivela in realtà un gigantesco cameo mentre la coppia Noah Centineo (Atom Smasher) e Quintessa Swindell (Cyclone) più che essere divertente sembrano i protagonisti di un’altra pellicola.

 

Il film arriva quindi alla conclusione con evidenti problemi di sceneggiatura, soprattutto di natura temporale o relativi ai parametri dei poteri, che cambiano a seconda del bisogno con eccessiva facilità (difetto comunque piuttosto comune in questo genere di pellicole), vengono messe in scena pulsioni che però rappresentano altro, non sempre in modo che appaiano anche logiche, o vengano trasformati in conflitti travestiti da scontri fisici (anche quando non necessario).   

Jaume Collin-Serra mette insieme tutti questi pezzi per creare una origin story fin troppo classica, ricca di riferimenti ed esaltanti (!) dal punto di vista visivo ma anche barocca e (spesso) fracassona, poco coerente e, nell’insieme, anche piuttosto incompiuta   

 

Black Adam combatte la Justice Society in un nuovo spot TV - NerdPool

 

VOTO: 5

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