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Elvis

Regia di Baz Luhrmann vedi scheda film

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La recensione su Elvis

di gerkota
7 stelle

NELLE SALE ITALIANE DAL 22 GIUGNO 2022

VISTO AL CINEMA

 

Si può nascere col destino di un dio ma scoprire che quel destino è una maledizione. Quella che fa sprofondare prima all’inferno e, infine, scivolare nella morte. Perché perfino un dio può essere preso, abbellito e usato, strumentalizzato, spremuto e sfiancato e umiliato e ancora esaltato e poi di nuovo vituperato. Elvis fu un dio in tal modo annientato, non solo dal suo manager millantatore ma dal mondo intero, dal perbenismo della politica e anche dai milioni di fans inconsapevoli, che di lui intercettavano solo lo sfavillante splendore artistico e sempre di più gliene chiedevano, incapaci di cogliere la gravità della massa di grasso corporeo e degli occhi scavati e della pelle grigiastra e della voce sempre più stentata seppur emozionante e delle sbornie che portava sul palcoscenico, fino all’ultimo, straziante acuto.

 

Austin Butler, Tom Hanks

Elvis (2022): Austin Butler, Tom Hanks

 

Questo biopic musicale dedicato a uno dei più grandi musicisti della storia, più che la vicenda di Elvis Presley è il resoconto romanzato del suo rapporto pernicioso con l’ex colonnello faccendiere senza scrupoli Tom Parker, che ebbe il merito e la colpa di far deflagrare il mito del Re del Rock and Roll. Il soggetto e la regia di Baz Luhrmann (suo l’indimenticato Moulin Rouge! nel 2001) prendono le mosse proprio dal colonnello, personaggio e voce narrante che racconta come e quando intuì il potere di quel ragazzino con ciuffo e chitarra al collo di attrarre le folle e soprattutto le fantasie meno confessabili del pubblico femminile, con quel forsennato movimento delle gambe e quell’oscillare del bacino, che gli fecero appiccicare anche il nomignolo di Elvis the Pelvis. Non era un ballerino Elvis. Era solo un uomo molto sensibile che da bambino era rimasto impressionato nell’osservare i predicatori gospel delle chiese afroamericane cristiano-metodiste degli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso, con l’ammirazione per i fedeli che ballavano e cantavano al termine della predica. Un amore per la musica dei neri che non evrebbe mai smarrito.

 

Tom Hanks, Richard Roxburgh, Austin Butler, Helen Thomson

Elvis (2022): Tom Hanks, Richard Roxburgh, Austin Butler, Helen Thomson

 

Il film paga l’ostinazione di condensare troppi episodi di un periodo della vita del rocker che , anche se con l'utilizzo di salti indietro nel tempo, va in particolare dall’nizio della carriera al giorno in cui il fisico non resse più lo stress di un’attività artistica massacrante e i danni che alcol e droghe avevano arrecato al suo cuore. Ne scaturiscono oltre due ore e mezza di girato a volte caotiche e disturbanti – che in qualche modo sono un portato del cinema di Luhrmann - in cui lo spettatore percepisce di non avere il tempo di far propri sino in fondo alcuni splendidi passaggi del film.

 

scena

Elvis (2022): scena

 

Tra le perle, che pure non mancano in quest’opera, c’è senz’altro l’interpretazione sorprendente del californiano Austin Butler (finora più tv che cinema, discreta parte nel tarantiniano C'era una volta a... Hollywood, 2019) – pare sponsorizzato da Denzel Washington – scelto al termine di un provino in cui spiazzò i presenti con l’interpretazione di Unchained Melody, uno dei brani più dolci ed emozionanti cantati dal Re (e divenuto ancor più celebre come pezzo della colonna sonora del popolarissimo Ghost – Fantasma, nel 1990). Butler non fallisce l’occasione di lasciare il segno e di aprirsi la strada per una carriera di successo. In questo senso si mette nel solco già tracciato da altri colleghi che hanno avuto la fortuna d'interpretare star della musica. Negli anni più recenti è accaduto a Rami Malek nei panni di Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody (2018) e a Taron Egerton in quelli di Elton John in Rocketman (2019). L'Elvis di Butler - di cui l'attore esegue diversi brani in modo magistrale - mostrato da inizio carriera in principio entusiasta e sin troppo spavaldo ma via via sempre più oppresso e depresso anche nel suo rapporto al limite del morboso con la madre, da solo merita cinque stellette di gradimento.

 

Austin Butler

Elvis (2022): Austin Butler

 

Nei panni sempre eleganti di Tom Parker troviamo il grande Tom Hanks (a breve lo vedremo anche in Pinocchio di Zemeckis e in Non così vicino di Forster), che non sbaglia nulla con un ritorno a una recitazione un po’ naif che avevamo apprezzato in Ladykillers dei fratelli Coen (2004), ma che a mio avviso paga un eccessivo e ingiustificato ricorso al trucco per inseguire una somiglianza caricaturale non indispensabile. Bene Olivia DeJonge (alla sua prima prova per il grande cinema) nel ruolo dell’infine prostrata ma sempre affettuosa moglie di Elvis, Priscilla Presley.

 

Austin Butler, Olivia DeJonge

Elvis (2022): Austin Butler, Olivia DeJonge

 

“Il modo in cui canti è un dono di Dio, non può esserci nulla di sbagliato”, dice mamma Presley (Helen Thomson) al suo ex bambino diventato un idolo delle folle che lo adorano ma che è preso di mira anche dal puritanesimo statunitense di quegli anni. Al netto dei difetti evidenziati, resta il merito di suscitare in chi guarda la tenerezza per quel ragazzo dal talento sconfinato cui tutto il denaro e l’ammirazione del mondo non riuscirono a garantire un’esistenza serena. Da vedere. Voto 7,7.

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