Espandi menu
cerca
Hannibal

Regia di Ridley Scott vedi scheda film

Recensioni

L'autore

lizbeth

lizbeth

Iscritto dal 31 dicembre 2006 Vai al suo profilo
  • Seguaci -
  • Post -
  • Recensioni 4
  • Playlist 1
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Hannibal

di lizbeth
10 stelle

Into the Cannibal.
Non voglio includere questo 2° capitolo della attuale quadrilogia di Hannibal Lecter, in una mera definizione di film Thriller-Orror, Hannibal è molto di più. Il viaggio nell'equilibrio scomposto della mente di Hannibal è pressochè impraticabile. Anche il Prequel, al momento nelle Sale, e che preciso non ho ancora visionato, non credo sia la totale ed esaustiva risposta a tali squilibri. Ma non è questo su cui voglio porre l'attenzione. Hannibal è straordinariamente affascinante, nella vera accezione del termine. Le sue infinite zone d'ombra ed orrore allo stato puro, pur rabbrividendoci, ci attirano inesorabilmente. E' una sorta di fortissima spinta erotico-sensuale e repulsione allo stesso tempo. La sua grande cultura, la notevole preparazione in moltissimi campi, i suoi poliedrici interessi ed uno straordinario tratto nei modi comportamentali (pensiamo su questo punto allo scontro titanico riferito alle sue azioni) ne fanno un'icona quanto mai indecifrabile. Voglio però tentare ugualmente di tracciare una sorta di definizione: Diamante Nero della Torbida Essenza Umana... Diamante, dal greco Adamas, Invincibile: sì perchè come il diamante, con la sua massima durezza della scala Ohm, Hannibal è duro, spietato, inesorabile. Freddo: nulla di più calzante, nella sua efferratezza egli ha il totale controllo delle situazioni. Sfaccettato: Hannibal ha indubbiamente molteplici contorti aspetti del suo essere. Per sempre: Hannibal è un irriducibile, non si fermerebbe mai. Un diamante, con queste caratteristiche, è unico, ci attrae nelle spire di un viaggio senza ritorno... E' altrettanto impossibile non notare quanto i suoi sensi siano spinti all'eccesso. Pensiamo alla VISTA, così terribilmente importante, a quanto la anelasse nella sua cella ne "Il silenzio degli innocenti", a quanto se ne compiaccia guardando i suoi misfatti. Pensiamo all'ODORATO: quando in una Firenze che non ha dimenticato i Gonzaga, si fa realizzare appositamente un unguento a base di Ambra Grigia, rarissima e controversa essenza, oppure quando nella macchina di Clarice, odora il volante, ne aspira l'aria, per ritrovare Lei, il suo profumo o la sua banalissima Evian. Pensiamo al GUSTO: qui enfatizzato al più infimo livello l'aberrazione del cannibalismo e quanto lo apprezzi e lo gusti. Pensiamo all'UDITO: egli è estasiato nell'asistere ad Opere Sinfoniche, a circondarsi in parecchi suoi momenti di grande musica Classica. Ed infine pensiamo al TATTO: innumerevoli i punti focali a riguardo, da come sfiora i capelli di Clarice, sulla giostra, a come depone gli abiti e gli accessori scelti accuratamente per Lei ed in ultimo alla straordinaria scena principale finale, accanto al frigorifero. Durante lo scontro, quasi schermaglia amorosa, Clarice lo ammanetta e lui, ormai braccato, non ha che una scelta: amputare una mano, e nonostante questo lo porterà a deturparsi gravemente, non sfregia Clarice, sceglie di rinunciare ad una parte fondamentale, terrribilmente importante di sè, sacrificandola, per non mutilare Lei... Forse anche questo è amore.
Per concludere, vorrei come non mai, non le supposizioni fatte, ma la giusta e veritiera risposta sul significato di quella lacrima di Clarice...

Anthony Hopkins voleva fortemente un Sequel sulle vicende di Hannibal, al punto di iniziare lui stesso a scriverne la sceneggiatura, dopo l'attuale ritorno alle origini, ci sarà mai l'evoluzione di Hannibal?

Cosa cambierei

Assolutamente: tra i finali alternativi, presenti nel ricco disco degli Extra, avrei scelto come finale Ufficiale, la versione, dove riesce a sfuggire, senza mutilarsi.

Su Ray Liotta

Se pur non con un ruolo da protagonista, la grande capacità di calarsi nell'antipatia del Personaggio, non ti fa rimpiangere la fine terribile a cui è sottoposto! E questo dovrebbe far riflettere sulla qualità della sua interpretazione.

Su Julianne Moore

Superba, una recitazione che non lo è, talmente è compenetrata nella parte. Senza nulla togliere al mito Jodie Foster, forse Julianne Moore è ancora più adatta, per le sottili impalpabili sfumature di questo personaggio.

Su Anthony Hopkins

Assolutamente UNICO, lo assimilerei davvero ad un caldo vortice, a cui non vuoi resistere, che ti cattura sempre e completamente.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati