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Sos laribiancos - I dimenticati

Regia di Piero Livi vedi scheda film

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La recensione su Sos laribiancos - I dimenticati

di FilmTv Rivista
6 stelle

Il titolo in sardo, “Sos laribiancos”, significa “Quelli dalle labbra bianche”, espressione gergale che indica i poveri, i dannati della terra ed è poi il titolo del romanzo di Francesco Masala al quale si ispira. Il film è un omaggio a loro, ai dimenticati. Piero Livi, una vita da regista Rai, cullava questo progetto da anni. A suo tempo ne aveva parlato con il grande Giuseppe De Santis che l’aveva incoraggiato, definendolo un seguito ideale di “Italiani brava gente”. È infatti sul fronte russo, nella Seconda guerra mondiale, che arrivano i protagonisti: tutti poveracci (tranne uno, il ricco del paese che farà la stessa fine degli altri), tutti provenienti dallo stesso villaggio sardo che ritorna, a tormentarli, nei ricordi e nei sogni. Il film è efficace nelle parti di guerra, segnate da un realismo molto crudo (sbandati e affamati, i soldati arrivano al cannibalismo) e da un senso dolente del conflitto (non c’è patriottismo di maniera, essere catturati dai russi è l’unica speranza di salvezza). Funziona meno in certe aperture oniriche, un po’ di maniera e poco risolte sul piano figurativo. Distribuito dalla Lantia, non avrà vita facile: inseguitelo nei cinema più piccoli, prima che scompaia.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 7 del 2001

Autore: Alberto Crespi

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