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Red e Toby nemiciamici

Regia di Art Stevens, Ted Berman, Richard Rich vedi scheda film

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ElisabettaBò

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Red e Toby nemiciamici

di ElisabettaBò
8 stelle

Un film che suscita una commozione profonda data dalla trasparenza dei buoni sentimenti, assolutamente al livello delle pellicole precedenti e con un tema ancora più nobile dell'amore tanto bramato e tanto stereotipato delle principesse disney: l'amicizia.

Film ingiustamente sottovalutato perchè decontestualizzato dal periodo in cui è stato concepito, segna l'avvento della seconda generazione di registi ed animatori disneyani. Il tema principale che viene affrontato con grande crudezza, analiticità e essenzialità è quello del fragile rapporto tra amicizia e i diktat imposti dalla società. L'amicizia è un valore granitico di importanza indiscutibile, universalmente riconosciuto e che dovrebbe essere immune ai segni del tempo, mentre la società è un'entità in evoluzione continua e non sempre rappresenta un assoluto positivo come la prima. Red e Toby si conoscono da piccoli, dove il valore "Amicizia" nasce a sua volta dalla non meno virtuosa disposizione d'animo dell' "Ingenuità". Ed è proprio sulla parola "ingenuità" che bisogna soffermarsi. Oltre ai sinonimi correnti, la parola deriva dal latino "ingenuus" (indigeno) che, indicava qualcosa di innato, indica il sè che non può essere altro da sè, quindi senza doppi sensi, perciò libero, perchè onesto e schietto: qualcosa che non ha paura di mostrarsi per come è. Con l'ingenuità c'è un richiamo all'origine delle cose, come Red dimostra di fare durante tutta la narrazione. Essere ingenui vuol dire sentirsi a proprio agio con l'essenzialità delle cose per come sono... come avviene, in maniera innata, per un cucciolo. Crescendo l'ingenuità di Toby viene progressivamente inficiata dal contesto in cui viene cresciuto, appunto dalla piccola "società" composta dal retrogrado cacciatore Amos e dal suo fedelissimo vecchio compare Fiuto. L'integrità e l'innocenza di Red invece non sono minimamente intaccate, anzi sono incoraggiate, essendo stato cresciuto dalla dolcissima vedova Tweed. Appena prima che Toby parta per la caccia Red riesce a salutarlo a malapena e aspetta fiducioso la fine dell'inverno per incontrarlo di nuovo; ma un'amara verità lo attende la prima notte del ritorno, quando per l'ennesima volta si reca coraggiosamente sul territorio di Amos e Fiuto pur di rivedere il suo adorato amico. Toby è cresciuto. È stato cresciuto, anzi, e poco rimane di quel cucciolo scevro da compiti e doveri imposti dalla sua società. E alla luce di ciò non può che essere ineluttabile conseguenza il quesito di Red, commovente fulcro di tutto il film: "Volevo soltanto vederti. Noi... siamo ancora amici, vero?". La cieca fiducia di Red fa in fretta a trasformarsi in triste rassegnazione: "Ah... Red. Quel tempo è finito! Ora sono un cane da caccia io!" risponde Toby, con un'espressione non totalmente persuasa da ciò che lui stesso sta proferendo; come se, in quel momento, siano le circostanze esterne ad essere le vere padrone del suo discorso. Il suo senso di appartenenza e responsabilità lo ancorano alla morale di chi l'ha cresciuto. Ma in fondo all'animo Toby sembra ancora tenere a Red, e lo dimostra risparmiandogli la vita in diverse occasioni, a parer mio più per onorare meccanicamente ciò che era stato in passato che per un attuale sentimento di compassione e simpatia verso un amico. Red poi, costretto dalle circostanze, deve fare ritorno nella foresta per salvare la sua vita. Con grande dispiacere, la vedova Tweed capisce che la volpe non può essere confinata in casa col terrore che venga uccisa da Amos e allora Red viene lasciato in mezzo alla selva, paradossalmente un luogo ostile a cui lui non è abituato. Presto però si ambienta e trova anche una compagna che a detta di molti non aggiunge nulla alla narrazione: mi permetto di dissentire. La volpe Vicky fa parte del normale svolgimento delle cose in natura, esperienza che per esempio Toby non fa, non essendo libero e essendogli stato imposto ab alto di fare il cane da caccia.

Direi che in questa fiaba abbiamo un rapporto d'amicizia tristemente sbilanciato. È Red che continua a cercare Toby, è Red che si adatta a Toby, è Red che crede in Toby, è Red che rischia per Toby. Toby non si ribella alla sua posizione in nome dell'amicizia, totalmente soggiogato dall'uomo. Non si ribella all'uomo manifestamente se non alla fine del film, quando gli viene salvata la vita e anche lui fa lo stesso come per ripagare un semplice debito, non per salvare un amico. Toby sceglie la carriera al sentimento puro di Red.

Il mood della fiaba appare velato di malinconia, soprattutto all'inizio e verso la fine. Si incomincia con una foresta silenziosa e con colori cupi, inizio alquanto insolito per un lungometraggio disney e si termina con un finale dolceamaro, perchè è vero che i due si vogliono bene (alla fine del film Toby abbozza un sorriso ripensando al passato), ma è anche vero che non può essere più tutto come una volta; ognuno è nel suo habitat, chi libero di giocare e amare senza remore, chi stretto dal guinzaglio di responsabilità imposte dal suo discutibile gruppo.

 

Il tema della caccia e il tema della diversità sono contemplati secondariamente rispetto alla grande forza emotiva che permea questo film.

Il primo tema è portato avanti metaforicamente dalle gag dei due uccelli che inseguono disperatamente il verme Ugo che, paradossalmente, è molto più furbo di loro. I due uccelli rappresenterebbero una parodia della figura alquanto discutibile del cacciatore medio: Sbuccia un tonto sprovveduto e Cippi un piccolo frustrato che deve scaricare la sua rabbia su coloro che ritiene inferiori per intelligenza o per stazza. Entrambi dimostrano di non sapere usare le proprie armi con la più facile delle prede.

Il tema della diversità è evidentemente portato avanti dalla differenza tra cane e volpe, mentre le figure femminili sono tutte iconicamente salvifiche e appaiono come madri (mamma volpe), grandi madri (il gufo, la vedova) e future madri (Vicky).

 

Un film che suscita una commozione profonda data dalla trasparenza dei buoni sentimenti, assolutamente al livello delle pellicole precedenti e con un tema ancora più nobile dell'amore tanto bramato e tanto stereotipato delle principesse disney: l'amicizia.

 

 

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