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Il settimo sigillo

Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film

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Viola96

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La recensione su Il settimo sigillo

di Viola96
10 stelle

Riflessi scuri su una cinepresa che gira nitida in uno scintillante b/n,mentre una figura oscura gioca a scacchi con un cavaliere,un crociato. Sarebbe enormemente riduttivo,ma determinante sintetizzare Il settimo sigillo,capolavoro epico di Ingmar Bergman,in cui la bellezza delle immagini si fonde alla meraviglia filosofica dell'autore ricreandosi e rinascendo,come fenice,dalle ceneri del cinema,del "vero" cinema. Partendo dall'immaginario metafisico di Bergman,la (ri)costruzione dello spazio,eternamente sospeso in un limbo medievale che sembra non avere fine,chiuso in un'isola che farà,a mio avviso,da modello per il Kitano di Sonatine,in cui il tempo non esiste e la vicenda si propaga nella lunghissima linea della composizione celestiale dell'impossibilità dell'azione,contro l'immediatezza della reazione. Il coro angelico,disilluso e postumo,figlio delle tendenze principalmente espressionistiche a là Metropolis,senza idee tendenzialmente e parzialmente filopolitiche,diventa per Bergman un parto impossibile,in un turbinio di idee che si conclude con l'idea di partenza. La storia di un gruppo di artisti di strada,con come cornice la partita tra un crociato e la Morte,in abito nero,stupefacentemente agonizzata e reclamizzata,in un abito scuro e cupo,che fa tanto paure da vecchio secolo,in cui tutti si giocano il proprio destino,diventa un'attenta,attentissima analisi interiore,giocata tutta sull'instrospezione dei personaggi e sulla nitidezza,quasi pittorica e caravaggesca del luogo,in una visione eternamente persa nelle forme,che si concentra sull'abilità di cercatore di follia del suo stesso autore. Come vedremo successivamente in altri capolavori del regista(soprattutto in Fanny e Alexander e Persona),Bergman parte dall'idea di un Dio malvagio ma eternamente saggio,perverso ma autentico e folle. Si conferma autore geniale e subdolo,Bergman,unico vero genio del cinema europeo degli anni 50-60,perchè nel suo inserire una figura di rilievo,in mezzo ad un'infinita scorribande di diavolerie filosofiche e di fondamenti incessantemente poetici. Come potrebbe mai finire questa geniale ed assoluta e cinica e poetica e folle e audace,lirica bergmaniana? Non finisce,o meglio non proprio. Perchè all'orrore non v'è fine. Per concludere,Il settimo sigillo non è solo il miglior film di Bergman,ma è anche una delle migliori opere metafisiche della storia del cinema. E pensare che viene ricordata soltanto per una scena: La Morta che gioca a scacchi con un crociato. Come se fosse,incessante routine. Come se fosse vero. Come se fosse. Ma non è. O meglio non dovrebbe essere. E così,un'opera meravigliosa e deliziosa diventa anche una lucida analisi sulla modernità. Fatta di urla e silenzi incessanti,è una poesia d'autore chiusa da un dialogo eccezionale:

- Quando l'agnello aperse il settimo sigillo, nel cielo si fe' un silenzio di circa mezz'ora e vidi i sette angeli che stavano dinanzi a Dio e furono date loro sette trombe. Poi un altro angelo si fermò davanti all'altare con un turibolo e gli fu data gran quantità d'incenso. -

- E allora il primo angelo die' fiato alla tromba e ne venne grandine e fuoco misto a sangue, e così furono gettati sovra la terra, e la terza parte della terra fu arsa, e la terza parte degli alberi fu arsa, e fu arsa l'erba verdeggiante. E quindi il secondo angelo die' fiato alla tromba e una specie di grande montagna di fuoco ardente fu gettata in fondo al mare e la terza parte del mare diventò sale.-

- C'era qualcuno?-

- No, signore. Nessuno.-

- E anche il terzo angelo die' fiato alla sua tromba, e dall'alto del cielo cadde una stella grande, ardente come fiaccola. La stella si chiamava... si chiamava Assenzio.-

- Buongiorno, nobile signore.-

- Io sono Karin, la moglie del cavaliere e vi do il benvenuto nella mia casa.-

- Il mio mestiere è quello del fabbro e devo dire che mi arrangio bene nel mio lavoro. Questa è mia moglie Lisa. Saluta il nobile signore, avanti. Qualche volta non è facile andarci d'accordo e abbiamo avuto i nostri litigi, ma non peggio di quanto capita a tutte le coppie.-

- Dall'oscurità che tutti ci attornia, mi rivolgo a Te, o Signore Iddio, abbi misericordia, ché siamo inetti e sgomenti e ignari.-

- Nell'oscurità in cui dite che siamo avvolti, e probabilmente è proprio così, non c'è nessuno che ascolti i vostri lamenti o lenisca le vostre sofferenze. Asciugatevi le lacrime e specchiatevi nella vostra indifferenza.-

- Dio, Tu che in qualche luogo esisti, che devi certamente esistere, abbi misericordia di noi.-

- Forse avrei potuto liberarmi da quest'angoscia dell'eternità, che vi tormenta, ma ormai è troppo tardi per insegnarvi la gioia smisurata di una mano che si muove o di un cuore che pulsa.-

- Silenzio... Silenzio...-

- Sì, farò silenzio, ma mi ribello.-

- L'ora è venuta.-

Ed è venuta anche la fine di un sogno fatto incubo.

Sulla trama

Eccezionale.

Su Ingmar Bergman

Metafisico.

Su Max Von Sydow

Ruolo indimenticabile.

Su Gunnar Björnstrand

Grande prova.

Su Bengt Ekerot

Non male.

Su Bibi Andersson

Eccellente.

Su Nils Poppe

Grande.

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