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Lightyear - La vera storia di Buzz

Regia di Angus MacLane vedi scheda film

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La recensione su Lightyear - La vera storia di Buzz

di YellowBastard
6 stelle

Dopo trent’anni dal film che rivoluzionò il cinema di animazione (devo farne il nome?) la Pixar ritorna a raccontare il personaggio di Buzz Lightyear, l’astronauta di plastica che divenne il nuovo eroe del piccolo Andy, attraverso il racconto di un fantomatico blockbuster sci-fi uscito nell’universo di Toy Story e che ha ossessionato, proprio come Andy, milioni di bambini nell’avere l’action figure del suo protagonista.

 

Lightyear – La vera storia di Buzz: online il trailer del film

 

E nonostante la Pixar abbia cercato di sottolinearlo in qualsiasi modo, dai trailer alle scelte di casting fino alle stesse dichiarazioni di autori e produttori, sembra invece che in molti non abbiano capito un aspetto fondamentale della pellicola: Lightyear - La vera storia di Buzz (sottotitolo italiano, non presente in quello originale, che forse a contribuito a fare un pò di confusione) non ha assolutamente niente a che vedere con Toy Story.

Ed é per questo motivo che non ha alcun senso paragonarlo, come invece in molti erroneamente hanno fatto, con i quattro film del franchise ma invece bisogna sforzarsi di vederlo come un prodotto slegato e totalmente autonomo.

 

Che poi non si riveli un film di fantascienza generazionale capace di lasciare un segno indelebile nella vita di un bambino come raccontato in Toy Story e si accontenti invece di essere semplicemente un classico film d’intrattenimento per tutta la famiglia è anche vero ma è proprio questo il punto: non ha mai cercato di esserlo e nemmeno DOVEVA esserlo!   

 

Buzz Lightyear, il ritorno di un eroe giocattolo - la Repubblica

 

L’idea alla base di questo spin-off (si può chiamarlo così?) di Toy Story, scritto (insieme a Jason Headley) e diretto da Angus MacLane, un passato di animatore sempre alla Pixar (Toy Story 2 & 3, Alla ricerca di Nemo) e già (co)regista di Alla ricerca di Dory, è invece piuttosto interessante, ovvero un progetto slegato (per quanto possibile) dai suoi soliti linguaggi e primo action-SciFi della Pixar, il cui genere di appartenenza (soprattutto la space-opera) è prepotentemente in primo piano dettandone anche i tempi e i modi della narrazione, che espande un universo narrativo già preesistente ma in direzioni totalmente inconsuete (escludendone anzi proprio quelle originali), cambiandone completamente le angolazioni pur rimarcando (almeno in parte) il materiale di partenza nonché uno dei rari casi con personaggi, pur se in CGI, quasi completamente umani (e che rispecchiano in pieno il nuovo corso Disney/Pixar che ha da tempo comunicato che in futuro la metà dei personaggi apparterranno a minoranze etniche e/o alla comunità LGBTQ+) per un cortocircuito meta-narrativo che finisce per fondersi con la rivisitazione di un’icona del passato (da colui che alla Pixar é considerato il maggior esperto di Buzz, ovvero MacLane) e presentata sotto una luce più umana, meno eroica e, quindi, più fallibile.

Un lupo solitario che impara ad aver bisogno delle altre persone perché, per qunto ci venga insegnato o si pretenda da noi di essere perfetti, é fondamentale per maturare lasciarci liberi di sbagliare, così da imparare dai nostri errori e comprendere quindi meglio noi stessi (come anche gli altri).

 

E se ogni pellicola Disney/Pixar sembra toccare particolari sfumature emozionali questo nuovo lavoro sembra volerci suggerire che oggi abbiamo più che mai bisogno di riuscire ad ascoltare gli altri (soprattutto se diversi da quanto ci aspettiamo), di non metterli premeditamente da parte e di accettarne i vari compromessi perché nessuno senza l’aiuto e il sostegno degli altri può davvero definirsi un eroe.

 

Pixar Delivers First Full 'Lightyear' Trailer

 

Lightyear é un film quindi sulle giuste prospettive e su un’ambizione che però non è definita solo dal nostro valore ma anche (soprattutto?) dal volere della comunità in cui viviamo. E dai loro bisogni che, in quanto parte della stessa, siamo chiamati a soddisfare così come, d’altra parte, loro sono chiamati a soddisfare i nostri. Senza l’esclusione di nessuno.

Solo così si può essere eroi (non di se stessi ma degli altri) e andare oltre l’infinito.

 

Ma il problema maggiore della pellicola é che più che un film con una sua struttura ben definita (come qualsiasi altra pellicola Pixar, anche quelle meno riuscite) risulti essere più un compendio di suggestioni narrative e visive sia dalla fantascienza classica anni ‘50 e ’60 che da serie TV (soprattutto Star Trek) e opere cinematografiche (Guerre Stellari) con influenze, soprattutto visive, anche da 2001:Odissea nello Spazio, Gravity e Interstellar ma che rendono l’intero arco narrativo per quanto suggestivo anche piuttosto prevedibile.

Tecnicamente impeccabile, come sempre, ma con un’impalcature narrativa piuttosto flebile (forse anché perchè troppo derivativo?) da risultare quasi ordinaria.,

 

Lightyear - La vera storia di Buzz (2022) Recensione | Quinlan.it

 

Il casting è dettato, e oggi giorno a Hollywood è un passaggio praticamente obbligato, dalle direttive dell’inclusività e del politicamente corretto e quindi personaggi black, ispanici o asiatici (Sox nel doppiaggio originale), omosessuali e anziani ma con protagonista sempre il solito maschio Alfa di matrice (molto) anglosassone, per quanto comunque rivisitato (e adattato) alle esigenze “social” di oggi, per un risultato funzionale ma anche abbastanza meccanico (o almeno a me è parso tale) e che non esita nella sua consueta dose di richiamo alle problematiche attuali.  

E, in questo senso, chissà se anche quelle Z sulle armature dei robot nemici non sia poi così casuale.

 

VOTO: 6,5

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