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Lightyear - La vera storia di Buzz

Regia di Angus MacLane vedi scheda film

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La recensione su Lightyear - La vera storia di Buzz

di obyone
6 stelle

 

scena

Lightyear - La vera storia di Buzz (2022): scena

 

Ero piuttosto curioso di capire come gli sceneggiatori Pixar avrebbero incastonato la "vera storia di Buzz" nel mondo di Toy Story poiché era evidente già dal primo film che Buzz fosse solo un giocattolo e non avesse dietro di sé una storia personale. Di Buzz ve n'erano a migliaia come si vede nel secondo capitolo dei franchise. Il vero Buzz, dunque, era quello di Andy e la sua "vera storia" era, per me, quella vissuta con il bambino e, in misura minore, con Bonnie. Pixar, invece, non ha considerato l'universo Toy Story bensì il personaggio animato di cui l'Andy's Buzz" era una delle tante action figures, made in Taiwan, poste in commercio. Per farla breve la vera storia di Buzz era quella che lo Space Ranger credeva di aver vissuto "oltre l'infinito" prima che Woody gli aprisse gli occhi definitivamente sulla propria natura.

Pixar, dunque, ha preso spunto dalle poche frasi pronunciate in uno spot pubblicitario di "Toy Story - Il mondo dei giocattoli" per raccontare l'universo fantastico che stava dietro al navigatore stellare. Allo stesso modo Pixar avrebbe potuto raccontare di cowboys, mandrie e pepite dando vita ai personaggi di Woody, Jessie, Bullseye, Stinky Pete che erano stati protagonisti di una serie animata degli anni Cinquanta ampiamente citata in "Toy Story 2 - Woody e Buzz alla riscossa".

Siamo dunque nel territorio dello spin-off e gli indizi del passato sono pochi ma sufficienti a cucire una nuova fiaba a lieto fine intorno alla carismatica figura di Buzz. "Lightyear", inoltre, prende le distanze dall'illustre predecessore per l'assenza dei celebri giochi e per cifra stilistica adottata che lo pone all'interno di un'aurea fanciullesca che stride con la sceneggiatura. Il film sembra rivolto ai bimbi più piccoli mancando i torni dark del primo e del terzo capitolo. La stessa ironia profusa nei personaggi di contorno e dal dinoccolato Woody è stata rimpiazzata da un approccio più serioso e da una comicità puerile mentre i personaggi di contorno sono stati ridotti a meri elementi caricaturali. In netto contrasto con il target dell'operazione il plot contempla la presenza di concetti difficili da elaborare come la teoria della relatività e il paradosso spazio-tempo che mettono a dura prova l'adulto lasciando spaesato, o nel migliore dei casi indifferente, il bambino. La presenza di tematiche LGBT da un lato è interessante per veicolare il valore della tolleranza ma dall'altro cade nel vuoto vista l'età dei bambini che il film di Angus MacLane sembra prendere come riferimento. Onestamente, pur trovando il film godibile e avventuroso, non sono riuscito a comprendere a pieno la direzione di "Lightyear". Troppo importanti certi assiomi per un pubblico di piccolissimi, troppo soft la confezione per i bambini cresciuti con "Toy Story" che avrebbero tratto beneficio dal personaggio di Alisha Hawthorne ma anche dallo script complesso e stimolante elaborato in casa Pixar. I teoremi basilari, per altro, sono espressi con coerenza. La vita non si vive in solitudine; c'è bisogno di far squadra attorno agli amici, all'interno di una famiglia (tradizionale o meno), in un mondo complesso come la società degli uomini. L'eroismo, a volte, fa rima con la parola aiuto.

Quanto al modello narrativo a cui "Lightyear" fa riferimento si deve citare, in primis, "Ritorno al futuro" di Robert Zemeckis. Molteplici gli echi della galassia lontana lontana nelle droidi controllate dell'astronave nemica e nel cristallo (kyber) che alimenta l'ultra velocità. Il pilota automatico I.V.A.N. (o I VAN?!?), per una volta non suscita la diffidente antipatia che i computer di bordo paventano dai tempi di Kubrick mentre il gatto rosso di Ripley è più simile al micio che saluta dal bancone di ristorante I-sushi.

Obiezioni adulte a parte i bambini presenti non hanno trovato ostacolo alcuno nel far decollare nello spazio, a velocità supersonica, il loro meraviglioso e curioso entusiasmo. Può bastare per rendere "Lightyear" un prodotto più che sufficiente.

 

Charlie Chaplin Cinemas - Arzignano (VI) 

 

scena

Lightyear - La vera storia di Buzz (2022): scena

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