Espandi menu
cerca
La svergognata

Regia di Giuliano Biagetti vedi scheda film

Recensioni

L'autore

undying

undying

Iscritto dal 10 giugno 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 125
  • Post 41
  • Recensioni 2987
  • Playlist 58
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La svergognata

di undying
6 stelle

Un amore impossibile, tra una vita che sboccia ed una già matura. Ma anche una lucida e spietata vendetta. E un'amara riflessione: la (mal)educazione spesso è indotta da chi ci circonda. La svergognata non merita di essere un film dimenticato...

 

locandina

La svergognata (1974): locandina

 

L'imprenditore milanese Nino (Pupo De Luca), seguito dalla moglie Clara e dalla giovane figlia Ornella (Leonora Fani), organizza un soggiorno ad Ischia in compagnia di altri affaristi. Sul luogo é presente anche un vecchio amico di Nino (già amante della moglie): lo scrittore Fabio (Philippe Leroy), per il quale l'adolescente Ornella prova sin da subito un'attrazione morbosa. Quando la ragazza si accorge che l'attempato uomo corrisponde l'interesse, inizia un gioco al massacro, seducendolo ripetutamente (senza mai concedersi). Finché l'arrivo della bella Silvia (Barbara Bouchet), attrice amante di Fabio, scombina i piani di Ornella, che viene a trovarsi di punto in bianco esclusa dalle attenzioni dello scrittore. 

 

Philippe Leroy, Barbara Bouchet

La svergognata (1974): Philippe Leroy, Barbara Bouchet

 

"E pensando a quel vuoto a cui Nino si era inevitabilmente condannato, lui sentì di preferire la sua bella e brava vigliaccheria. Cercò qualche emozione, qualche sentimento. Ma era come affondare la mano nel sacchetto della tombola, alla ricerca di una pedina già estratta. Si sentiva allora, infinitamente infelice... ma fu solo un istante perché gli baleno', improvviso, una giustificazione conclusiva, dopotutto lui era un intellettuale." (Fabio / Philippe Leroy)

 

Tutto ha inizio e tutto ha una fine. Un traghetto colmo di viaggiatori, conduce un variegato gruppo di persone in vacanza: destinazione Ischia. L'inizio: un viaggio. Un viaggio che, però, si compie sotto una coltre di nubi, con un cielo grigio, teso a preannunciare un dramma. La vita stessa è un viaggio, certo più lungo, sicuro con più tappe. Ma ogni singola esperienza, a suo modo, lo rappresenta in continuo divenire, fino all'inevitabile traguardo. Tutto ha inizio e tutta ha una fine. Anche la tragica evoluzione della decadenza psicologica d'un attempato scrittore di nome Fabio, magistralmente interpretato da Philippe Leroy e costretto a confrontarsi, in un soggiorno ad Ischia, con la "virginale" e contorta (ma per influenze indotte dai comportamenti di chi dovrebbe educarla) Ornella (una convincente "bella senza esagerare", Leonora Fani). Doloroso apologo sull'inutilità dei sentimenti ("Ornella puttanina, ma carina", recita ad un certo momento lo scrittore), soprattutto quando non corrisposti, con "relitti" umani alla deriva (psicologica, prima che fisica), narrato con lucido pessimismo da Biagetti, in questo supportato dalla stupenda e malinconica colonna sonora opera di Berto Pisano. Tutto ha inizio e tutto ha una fine. Come un ciclo che si ripete, si rigenera, un circolo vizioso all'interno del quale le vite umane vengono sbattute ora in alto, poi in basso. 

 

Philippe Leroy, Leonora Fani

La svergognata (1974): Philippe Leroy, Leonora Fani


Al di là del titolo, il film di Biagetti (più dramma, del quale è intriso, che commedia, appena accennata) è composto seguendo un percorso di inevitabile sofferenza, di malinconico malessere esistenziale, dettato da circostanze di vita (non proprio esemplari) e dalla natura stessa: che non è - con buona pace di chi lo ha scritto, pensato o detto - affatto perfetta. Non si dimentica facilmente la malinconica (e perduta) figura di Fabio (un grandissimo Philippe Leroy), mentre appare controluce sulla riva della spiaggia di Ischia, sotto una còltre di nubi e un cielo offuscato, mentre il commento fuori campo descrive, con pessimistica inclinazione alla vacuità della vita, quanto l'umana esistenza sia spesso confinata a sofferenza, dolore e incomunicabilità. L'erotismo, che dovrebbe essere giocoso (in questo rappresentato dalla diciottenne Ornella), diventa invece un ostacolo nel rapporto tra i due sessi: orientato, in prevalenza (e a volte senza ragione), su istintivi e incontrollabili rapporti carnali. Sono da segnalare, per il fondamentale apporto dato al clima malinconico del film, le belle musiche del grande Berto Pisano, in grado di trasmettere emozioni spesso inesprimibili a parole, che si fondono armonicamente con le immagini d'una scenografia naturale in grado di contenere - al tempo stesso - forza di lottare e resa (incondizionata) alle avversità della vita. Una citazione di merito per l'indimenticabile Pupo De Luca, qui in un ruolo vivace e fintamente allegro, sorta di Cicerone che, con il sorriso sulle labbra, ci accompagna in zone tragiche: zone dove si attenuano i suoni delle risate, fino a scomparire di tutto, per lasciare spazio al silenzio e alle lacrime... che scendono leggere, su volti consumati da effimere passioni. La svergognata è un gran bel film e, come tutti i film belli vuole raccontare tante cose: non sempre apprezzabili, quasi mai piacevoli, spesso dolenti.

 

Philippe Leroy, Barbara Bouchet

La svergognata (1974): Philippe Leroy, Barbara Bouchet

 

Citazione 

Fabio: "Guarda Silvia, io dalle crisi nervose sono guarito ma dall'amore, da questa specie di amore per te... volevo sapere se ero guarito o no."

Silvia: "Ah... e per questo volevi farti la ragazzina!"

Fabio: "No. O sì! Volevo sentirmi un'altra volta giovane, volevo... volevo provare quelle emozioni, quei tremori che credevo di non provare più..."

(...)

Silvia: "Ora io non ti servo più, tu vuoi sangue giovane... e sai perchè? Perchè sei vecchio. Ma io no! Non sono affatto un rottame, io!"

Fabio: "Lo siamo tutti... perchè non vuoi aprire gli occhi? Perchè non ti guardi intorno? Nino, Clara... tutti rottami. Perchè nessuno ragiona più con il cervello. Tutti ragionate con i testicoli, con le ovaie."

 

Philippe Leroy

La svergognata (1974): Philippe Leroy

 

Ma quale Pier Giorgio Ferretti? 
Chiamatelo col suo vero nome: Giuliano Biagetti!
 (Ovvero breve biografia del regista)
Giuliano Biagetti nasce a La Spezia, il 12 aprile del 1925. Essendo, i genitori, di origine toscana (Pisa), Biagetti frequenta l'Università di Firenze. Si avvicina al mondo del cinema (dietro la "macchina da presa") per conto di Roberto Rossellini: autore che stanzia i finanziamenti per i primi due suoi lavori da regista: Medico condotto (1952) e Rivalità (1953). Dopo il flòp del poco apprezzato (dal pubblico) Ragazze al mare (1956) il regista si dedica, principalmente, alla realizzazione di alcuni spot televisivi per il celebre Carosello. Il ritorno sul grande schermo è segnato dagli anni vivaci della contestazione: nel 1968 firma L'età del malessere, mentre Interrabang è dell'anno successivo. Segue Decameroticus, film che ha dato corso al neologismo "decamerotico" e che si colloca tra gli esemplari più riusciti del filone. Gira quindi un paio di drammi tipo Ancora una volta prima di lasciarci (1973) e La svergognata (1974): quest'ultimo ritenuto -a torto- una sorta di commedia, mentre predilige (grazie alla sentita e profonda interpretazione di Philippe Leroy) il tema malinconico, al limite con il melodramma. Nel 1975 propone, nei panni di Novizia, un'aceba Gloria Guida, affiancandole la sempre piacevole Eufemia Benussi; in questa seconda circostanza sigla (come già aveva fatto con Decameroticus) sotto pseudonimo come Pier Giorgio Ferretti. Ancora un film particolare compare sugli schermi italiani: Donna... cosa si fa per te (1978) ambientato in toscana e caratterizzato dalla commistione di vari generi (commedia, erotismo, dramma). La commedia successiva (L'Appuntamento, 1977), pur essendo interpretata da un Montagnani in gran forma e privilegiando un approccio surreale (mediante l'uso di veri "fumetti" nella pellicola) appare invece decisamente poco riuscita. Dopo una lunga assenza, torna a dirigere lo stravagante Vado a riprendermi il gatto (1987) sino a chiudere la carriera di regista con un film autoprodotto: Sì, ma vogliamo un maschio (1994). Muore a Roma, all'età di 72 anni, il 29 Marzo del 1998: ovviamente dimenticato dalla cronaca e dai giornali dell'epoca; come malasorte tocca ai grandi artigiani del nostro (amato) cinema... 


Filmografia da REGISTA 
- Sì, ma vogliamo un maschio (1994) 
- Vado a riprendermi il gatto (1987) 
- L' appuntamento, (1977) 
... aka L' appuntamento (Dove, come quando?
- Donna... cosa si fa per te (1976) 
- La novizia (1975) 
- La svergognata (1974) 
- Ancora una volta prima di lasciarci (1973) 
- Il Sergente Rompiglioni (1973) 
- Decameroticus (1972) 
- Interrabang (1969) 
- L'età del malessere (1968) 
- Ragazze al mare (1956) 
- Rivalità (1953) 
- Medico condotto (1952) 

Filmografia come SOGGETTISTA/SCENEGGIATORE 
- Sì, ma vogliamo un maschio (1994) 
- Vado a riprendermi il gatto (1987) 
- L' appuntamento (1977) (writer) 
... aka L' appuntamento (Dove, come quando?
- Donna... cosa si fa per te (1976) 
- La novizia 
- Ancora una volta prima di lasciarci (1973) 
- L'età del malessere (1968)

 

 

Circola in dvd una modesta edizione Mondo Home Entertainment, nel corretto formato 2.35:1. I passaggi televisivi sono stati piuttosto rari, essendo il film stato trasmesso solo in anni relativamente recenti su canali privati locali. La pellicola non meritava questo destino...

 

Soundtrack  (Orchestra for Edda / Berto Pisano)

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati