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Bread and Roses

Regia di Ken Loach vedi scheda film

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La recensione su Bread and Roses

di barabbovich
6 stelle

I lavoratori dell'impresa di pulizie di un palazzone di Los Angeles sono invisibili al punto qualcuno rischia di inciamparci. Sono così invisibili che non godono neppure di quel minimo di diritti ai quali aspira qualunque lavoratore: assistenza sanitaria, ferie, diritto di associazione. A scuoterli arriva un impavido sindacalista (Brody), che riesce a scalfire la coltre di omertà dei tanti che - per timore di perdere il lavoro - preferiscono continuare a star zitti. Tra comizi in strada, intrusioni a cocktail party e picchettaggi, la battaglia sarà vinta, anche se a caro prezzo.
Sceneggiato da Paul Laverty (già con Loach ne La canzone di Carla), Bread and roses è la terza incursione di Loach fuori dal Regno Unito. Dopo la guerra civile spagnola (Terra e libertà) e la tragedia nicaraguese (La canzone di Carla) è il turno del sottoproletariato messicano in cerca di fortuna negli Stati Uniti. Un urlo di indignazione contro le perversioni del liberismo sfrenato che fa il paio con il successivo film del maestro britannico, Paul, Mick e gli altri. Il titolo è preso da uno slogan lanciato nel 1912 durante uno sciopero di operaie a Lawrence (Massachussetts).

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