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Educazione fisica

Regia di Stefano Cipani vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Educazione fisica

di axe
6 stelle

Quattro persone, componenti due coppie e genitori di tre ragazzi, sono convocati all'interno della palestra della scuola frequentata dai figli dalla preside della stessa. Nel locale, immerso nella penombra e pieno di vecchi attrezzi, i quattro - Franco Zucca e Carmen Majano, amanti, Aldo e Rossella Stanchi, genitori di un ragazzo adottato, non hanno idea del motivo dell'invito. Le congetture hanno termine nel momento in cui, raggiunti dalla preside, apprendono che i figli si sarebbero resi autori di uno stupro di una studentessa, come riferito dalla stessa vittima. Il capo d'istituto riferisce che era sua intenzione informarli prima che il grave evento venisse reso pubblico. Ma le due coppie dei genitori non hanno intenzione di accettare quanto riferito. Tratto da un'opera teatrale di Giorgio Scianna, dal titolo "La Palestra", questo film è diretto da Stefano Cipiani, su sceneggiatura dei fratelli D'Innocenzo, giovani registi che hanno molta esperienze nel raccontare del degrado sociale e morale della nostra società. "Educazione Fisica" non fa eccezione; ognuno, tra i personaggi, è ben (o, meglio, mal) caratterizzato. Il peggiore di tutti è Franco (Claudio Santamaria), un agente immobiliare consapevolmente cinico che ritiene di poter essere in grado, con i propri soldi, di fare qualunque cosa. Insieme all'amante Carmen (Raffaella Rea), preoccupata di nascondere la relazione clandestina, formano una coppia medio-borghese. Umili e dai modi gentili sono Aldo (Sergio Rubini) e Rossella (Angela Finocchiaro). Nonostante ciò, sebbene con meno veemenza di Franco, difendono il loro figlio adottivo a spada tratta. Alla rivelazione del capo d'istituto (Giovanna Mezzogiorno) reagiscono dapprima con incredulità, poi con rabbia; assumono un atteggiamento aggressivo nei confronti della vittima, accusandola di falsità o di aver provocato; infine contro la stessa preside, la quale, fisicamente minacciata, tenta di mettersi in salvo salendo sopra una fatiscente struttura della palestra, la quale si sgancia dal muro e cade. La donna rimane uccisa, e ciò causa ai quattro un ulteriore problema. L'atteggiamento dei genitori cambia; nessuno vuole avere la colpa di quanto accaduto, finchè Aldo prende una decisione. Chiede che sia nascosta la presenza del figlio sulla scena della violenza nei confronti della ragazzina, in cambio di un'assuzione di responsabilità. Pur mostrando dolore - avendo probabilmente capito che razza di vigliacco sia - Franco accetta; Carmen condivide la scelta; Rossella sceglie di rimanere con Aldo, ma è da questi allontanata. Una notevole rassegna di miserie umane - i figli reponsabili dello stupro non compaiono, ma la sgradevole moralità dei tutori parla per loro - la cui esposizione mi ha convinto fino ad un certo punto. La messa in scena ha un'impronta teatrale; tutto avviene all'interno di un buio edificio. I personaggi del cast, nella loro prolissità, risultano poco credibili, così come le premesse. Incomprensibile come una preside, venuta a conoscenza di un fatto tanto grave, scelga d'informare i genitori dei responsabili e non le forze dell'ordine. Impensabile, poi, che uno possa pagare per tutti.
Al di là di questi rilievi, un discreto film, (purtroppo) piuttosto attuale nei contenuti.

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