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Fratello e sorella

Regia di Arnaud Desplechin vedi scheda film

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La recensione su Fratello e sorella

di port cros
4 stelle

Marion Cotillard

Brother and Sister (2022): Marion Cotillard

 

75° FESTIVAL DI CANNES 2022 – IN CONCORSO

 

Un fratello e una sorella, Louis (Melvil Poupaud) scrittore e Alice (Marion Cotillard) attrice di teatro, da molti anni non si rivolgono la parola. Tutto era cominciato inspiegabilmente ad una serata di premiazione del primo successo letterario di Louis, quando la sorella di punto in bianco lo prende da parte per dirgli che lo odia. Poi il fratello scrive un libro velenoso sulla sorella attrice, pubblicato al solo scopo di ferirla. Nemmeno la triste commemorazione per la morte del figlio di soli sei anni di Louis era stata risparmiata dalle tensioni, dato che l'uomo caccia via in malo modo la sorella e il marito, suo vecchio amico. Ma adesso sono i genitori a trovarsi in pericolo di vita dopo essere stati coinvolti in un incidente stradale: tuttavia nemmeno questo dramma sembra riavvicinare i fratelli, che si preoccupano di non doversi incontrare in corsia più che della sopravvivenza di mamma e papà.

 

Melvil Poupaud, Benjamin Siksou

Brother and Sister (2022): Melvil Poupaud, Benjamin Siksou

 

Per quale motivo tutto questo astio sia iniziato non si capisce e al regista non sembra nemmeno interessare spiegarcelo, la motivazione che mi pare più verosimile è ricondurlo all'espressione di un'invidia infantile e meschina. La meschinità sembra tratto distintivo di questi personaggi nonostante i loro successi professionali e questo contribuisce a renderceli entrambi odiosi e antipatici, lui da prendere a sberle quando fa quella scenata infantile al nipote tredicenne, quasi ad addossare anche al ragazzino delle colpe per la situazione familiare disastrata, lei che non si capirà mai cosa le sia passato per la testa quando ha dato inizio a questo conflitto insanabile con la sua estemporanea dichiarazione di odio nel momento meno opportuno. La confusione ed il mistero relativi alle origini e motivazioni dell'odio non ci permettono di appassionarci alla vicenda né di parteggiare per l'uno o per l'altra: ci sembrano entrambi due bambinetti viziati, accecati da uno stupido orgoglio ed esacerbati da una rabbia esagerata ed immotivata.

 

Il film a parte questo non coinvolge, lo stile da dramma troppo sopra le righe, come le interpretazioni richieste ai protagonisti Poupaud e Cotillard, rischia costantemente di sconfinare nel grottesco. Desplechin prova a stupire con una scena onirica di Louis che vola sulla città, ma non basta a risollevare la pellicola da una fastidiosa sensazione di tedio irritante.

 

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