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Bullet Train

Regia di David Leitch vedi scheda film

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La recensione su Bullet Train

di YellowBastard
6 stelle

 Lo Shinkansen, il “treno proiettile” che dà il titolo alla pellicola, é la rete ferroviaria ad altissima velocità che collega Tokyo a Kyoto inaugurato in Giappone alla fine degli anni’50, simbolo dell’evoluzione del progresso tecnologico, stilisticamente ineccepibile, lanciato verso il futuro ma purtroppo incapace, nonostante la sua velocità supersonica, di lasciarsi alle spalle l’arroganza, il dramma, l’avidità e la violenza dei suoi passeggeri.

 

Bullet Train: Brad Pitt nell'adrenalinico action-pulp dal regista di John  Wick [recensione] | Anonima Cinefili

 

Adattamento per il grande schermo del romanzo I sette killer dello Shinkansen di Kotaro Isaka, editto in Italia da Einaudi, Bullet Train é infatti un action movie altamente spettacolare, colorato, violento e molto divertente che tiene moltissimo a prendere in contropiede lo spettatore mentre una trama intricata e ricca di continui colpi di scena, come un whodunit alla Agatha Christie ma sotto LSD, che si dipana tra i diversi vagoni e personaggi con un fondo di autoironia che impone allo spettatore di prendere le cose sul serio solo fino a un certo punto.

 

Diretto da David Leitch, tantissimi anni come stunt (anche, a partire da Fight Club, come controfigura di Brad Pitt in molti dei suoi film più famosi) e poi regista di John Wick (e poi anche produttore dei seguiti) e di Atomica Bionda e Fast & Furious - Hobbs & Shaw grazie al quale mostra un’estetica action molto anni’90 oltre a una fortissima influenza del cinema di Guy Ritchie, aveva già avuto modo di mettersi alla prova con la commedia più scorretta e autoreferenziale in Deadpool 2 mentre in questo caso preferisce invece un umorismo più addomesticato, forse meno diretto ma comunque efficace.

 

Il presupposto del film è un accumulo di situazioni, personaggi (come anche di stili e recitazioni), background inaspettati e/o alternativi (ma non poi così originali) comprese di abilità fisiche autonome e pulsioni emotive e/o omicide molto diverse tra loro per costruire un’action frenetico, mai troppo uguale a se stesso, venato d’umorismo ma capace di squarci di estrema violenza, stemperandone la crudezza con un giochino meta cinematografico molto tarantiniano (vedi anche il boss finale che arriva direttamente da Kill Bill) ma anche Singeriano (con accenni a I Soliti Sospetti ma in una versione più testosteronica), divertito e (anche?) perverso ma, tutto sommato, piuttosto inoffensivo nonostante il tentativo, alquanto superficiale, di legarlo a una qualche riflessione esistenziale più articolata, con un destino diviso tra una reciproca collaborazione e una passiva rassegnazione o con la fortuna (e la sfortuna) intesa solo come una questione di prospettive (la fortuna di uno è la sfortuna di un altro?) ma con l’invito a guardare agli eventi con uno sguardo diverso senza per questo scomodare il karma o il fato.

In fondo conoscere i propri limiti (anche di sceneggiatura) é un pregio e, commercialmente, c’è un pubblico pagante da non spaventare troppo, quindi meglio fermarsi prima che sia troppo tardi.

 

Bullet Train, la recensione | Cinema - BadTaste.it

 

Molto buono invece il montaggio di Elisabet Ronaldsdottir, che arriva a sopperire a qualche problema di scrittura dando ritmo a un plot piuttosto semplice, e la fotografia di Jonathan Sela capace di definire in qualche modo una propria “personalità” anche ai diversi vagoni (e situazioni che vi si svolgono) dello Shinkansen.

Funziona un po' meno l’espediente dei flashback esplicativi per raccontare il background dei tantissimi personaggi che, oltre a cercare un maggiore respiro narrativo uscendo dai vagoni del treno proiettile, nasconde però anche una certa ansia nel cercare di coprire certi buchi narrativi con il risultato di distogliere un po' troppo l’attenzione dello spettatore.

 

Protagonista indiscussa e star del film Brad Pitt che si diverte a prendere in giro se stesso e i suoi ruoli passati di affascinante avventuriero tanto che il suo Ladybug sembra la versione “seria” di quello interpretato (e credo non sia un caso) in The Lost City (oppure era quella la versione “seria” e questa la sua parodia?! Non ne sono sicuro...) a cui si aggiungono un cast nutritissimo e diversi camei a sorpresa (ma non troppo) che preferisco non spoilerare.

Tra gli altri personaggi, quasi tutti occidentalizzati per ovvi motivi di marketing e a prova di spoiler (spero!), troviamo Aaron Taylor-Johnson, Bryan Tyree Henry, Andrew Koji, Hiroyuki Sanada, Joey King, Logan Lermane, Benito A. Martinez Ocasio, Zazie Beetz, Karen Fukuhara e Michael Shannon.

 

Il film d'azione di Brad Pitt Bullet Train ottiene le prime reazioni -  ultimenotizie.live

 

In definitiva Bullet Train é una pellicola di puro intrattenimento, un divertissement privo di sotto testo o di riflessioni sovrastrutturali, e questo non é necessariamente un male anche se rischia, già a qualche ora dalla visione, di lasciare nello spettatore ben poche tracce.

 

VOTO: 6

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