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Bullet Train

Regia di David Leitch vedi scheda film

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La recensione su Bullet Train

di CineNihilist
8 stelle

Data l'occasione d'oro cinefila che mi si è presentata davanti agli occhi a Courmayeur, non potevo rifiutare una visione al Cinema nel comune montanaro più famoso d'Italia ai piedi del Monte Bianco. E visto che era già da un po' che stavo adocchiando i trailer del nuovo film di David Leitch, ne ho approfittato per vedere la sua ultima pellicola action in una sala "teatrale" davvero straordinaria, che stravince sulle decine di sale bolognesi frequentate dal sottoscritto nel corso degli ultimi 7 anni.

Senza contare la piacevolissima chiacchierata di 40 minuti con l'esercente del "bisala", in cui io e un mio amico abbiamo ascoltato e pure discusso sulla situazione tragica degli esercenti in Italia e della malagestione del Cinema di Courmayeur, con tanto di anneddoti su clienti maleducati (quelli locali), deliri dei "boss" e del Comune fino ad arrivare alle sue esperienze di vita. Vasto programma insomma (citando il mitico Dario Fabbri), ma è sempre un piacere imparare ed ascoltare da un cinefilo che lavora nel settore cinematografico, ed è sorprendente come i cinefili più adulti ed anziani siano più aperti, disponibili, gentili e genuinamente propensi al dialogo rispetto ai freddi ed anaffettivi cinefili coetanei sul web confinati nei loro orticelli.

 

Cinema Palanoir - Cinemas in Courmayeur - PinAndGo

Cinema - CourmayeurMontBlanc

 

Ritornando sul film, "Bullet Train" si colloca come quarto lungometraggio ufficiale nella filmografia di David Letich, se si esclude il suo non essere accreditato alla regia del primo "John Wick" insieme a Chad Stahelski nel 2014.
Tale legame tra i due registi però non è casuale, infatti i due colleghi sono anche amici ed insieme hanno condiviso una lunga carriera da stuntman in film hollywoodiani ormai cult nell'immaginario collettivo come "Blade", "Fight Club", "Ocean's Eleven", "V per Vendetta", "300", "Spider-man 2", "Point Break", "Il corvo", "Hunger Games", "The Bourne Ultimatum" ed infine la trilogia di "The Matrix".
Questo condiviso passato da stuntman ha reso entrambi gli artisti coscienziosi su come girare l'azione e quindi come saper rendere un film action davvero spettacolare e memorabile.
Se tra i cinefili più incalliti ormai il tridente "sacro" Eggers-Peele-Aster è assurto ad una venerata e sorprendente "New Wave Horror" nel panorama del Cinema americano contemporaneo, la stessa cosa è accaduta - seppur con meno intensità - al duo Stahelski-Leitch. "John Wick" (2014, diretto da Stahelski+"Leitch") e "Atomica Bionda" (2017, diretto da Leitch) sono infatti diventati degli istant cult che hanno dimostrato come il cinema d'azione americano avesse ancora qualcosa da dire dopo la fortunata golden age - ormai scemata da più di un decennio - con la trilogia di Matrix e Jason Bourne, creando dei veri e propri miti contemporanei anche nel pubblico generalista, che addirittura fantasticava un crossover tra gli universi dei killer professionisti John Wick e Atomic Blonde.
Con il passare degli anni però, i due amici hanno deciso di intraprendere due strade diverse nelle loro rispettive carriere.

 

Interview: JOHN WICK Directors Chad Stahelski and David Leitch Discuss  Capturing Fluid, Hard-R Action | by Ed Travis | Cinapse

Charlize Theron is all in for an Atomic Blonde & John Wick crossover

 

Chad Stahelski, insieme al suo team di sceneggiatori, ha deciso infatti di continuare ad espandere l'universo originale di John Wick - con inevitabili derivazioni filosofiche wachowskiane dato il rapporto stretto con le registe e Keanu Reeves - rafforzando sempre di più il nuovo mito contemporaneo appena creato con innesti di thriller, noir, dramma ed action hongkonghese, che conferiscono sostanza allo spettacolo visivo della neonata saga.
Ridando anche nuova linfa vitale al corpo attoriale di Keanu Reeves, assurto ormai a rango "semi-divino" tra i fan del franchise e ormai icona "mattatrice" e "martire" di un cinema analogico che strenuamente cerca di resistere all'imperante digitalizzazione della Settima Arte, proprio come l'ultimo James Bond di Daniel Craig nel funereo "No Time to Die".
Proprio come la spia britannica e la sua iconografia, il killer professionista John Wick non è ancora pronto per morire, e l'ormai pentalogia annunciata dall'ex stuntman si incarica del fardello di costruire un nuovo spettacolo analogico che sappia ancora ammaliare un pubblico ormai anestetizzato e desideroso di quintalate di effetti speciali.

 

How to Direct Action Like 'John Wick' Director Chad Stahelski

 

Se l'esperienza "wachowskiana" ha segnato indelebilmente un potenziale erede come Chad Stahelski nel portare con passione un cinema action autoriale che sappia anche costruire un mondo ex novo, personaggi iconici e una filosofia intrisa del classico complesso tra libero arbitrio e predestinazione, il suo collega ed amico David Leitch ha deciso invece, dopo l'ottimo "Atomica Bionda", di servire il suo "talento action" a blockbuster fatti su commissione senza arte né parte, girati comunque ottimamente come "Deadpool 2" e "Fast & Furious - Hobbs & Shaw".
Il suo essere molto più mestierante, tamarro, caciarone e comico rispetto al suo collega "gemello" più drammatico ed autoriale, me l'ha reso ai miei occhi sempre più meno attrattivo tanto da voler saltare bellamente la sua ultima fatica al Cinema (come era già successo con lo spin-off becero "Hobbs & Shaw", che però sembra il miglior capitolo di F&F a quanto dicono in rete come l'esempio omonimo di "Bumblebee" per il franchise dei Transformers), ma dato il trailer accattivante e la "trasferta cinefila" a Courmayeur mi sono deciso di buttarmici lo stesso in questo "treno proiettile", spegnendo parzialmente il cervello ma sapendo che comunque sul lato action sicuramente non mi avrebbe deluso.

 

6 Filmmaking Tips From David Leitch

 

Il mio investimento cinefilo ad alto rischio fortunatamente mi ha ripagato profumatamente (come l'esperienza fantastica nella splendida sala 1 del "cinemino" montanaro) e a mio avviso ci ritroviamo di fronte al miglior film di David Leitch dai tempi di "Atomica Bionda", se non al suo miglior lungometraggio in assoluto dato l'intrigante intreccio narrativo trasposto su schermo proveniente dal romanzo "I sette killer dello Shinkansen" di K?tar? Isaka.

 

Grazie quindi alla penna dello sceneggiatore Zak Olkewicz, David Leitch ritorna a brillare come regista d'azione immergendo il suo cast corale ed internazionale di assassini in un'ambientazione claustrofobica che mi ha ricordato a tratti lo splendido "Carnage" di Roman Polanski, in cui i personaggi cercano di uscire dall'unica location del film, ma che per un motivo ed un altro rimangono intrappolati nella loro stessa ragnatela narrativa.
Il regista di Stratford si diverte così a mettere in scena ironicamente l'intricato plot narrativo pieno di colpi di scena e sequenze d'azione mozzafiato, dove il delirio di ogni personaggio del film viene messo a nudo e confrontato con quello degli altri, con un focus leggermente privilegiato sul protagonista interpretato da Brad Pitt, che si ritrova ad essere l'uomo "non tanto qualunque" invischiato in un complotto mafioso più grande di lui.
Le dinamiche relazionali sono dunque il fulcro del film e ne esplicano la sua filosofia, in cui lo sguardo del regista riesce sapientemente a descrivere genuinamente ogni sfumatura e peculiarità dei suoi personaggi (Lemon con la metafora del trenino Thomas su tutti), immergendoli in scene drammatiche ed epiche alternate in altrettante scene comiche e dissacranti, dove la fatalità del caso (come il serpente strisciante) e quella del (pre)destino si possono incrociare in un mondo composto da soli predatori feroci e machiavellici.

 

Bullet Train, la recensione dell'action più veloce di Brad Pitt

Bullet Train | UCI Cinemas

 

Il montaggio chirurgico e certosino aiutano ad amalgamare perfettamente l'eterogeneità e l'internazionalità del cast nonostante l'ibridazione di atmosfere orientali (in particolari giapponesi, come la stessa "triade-yakuza") spesso volutamente stereotipate con quelle più "occidentali" (geniale il segmento messicano alla "Despacito"), che non solo costituiscono l'ambientazione della pellicola, ma si incontrano anche nella messa in scena dell'azione che strizza l'occhio sia al cinema anche comico statunitense, sia a quello action hongkonghese e giapponese.
Questa splendida ibridazione tra sparatorie, lotta con armi bianche (e non!) e arti marziali che tanto aveva reso l'azione "sporca" di "Atomica Bionda" iconica, ritorna in parte nel "Bullet Train" di David Leitch, conferendogli nuova freschezza all'interno della sua filmografia ultimamente un po' troppo persa nel cinema blockbusteroso imperante.

 

Bullet Train: il secondo trailer con Brad Pitt è completamente fuori di  testa!

 

Insomma, "treno proiettile" è l'action dell'anno e riconferma il talento di David Leitch, che insieme al suo caro amico Chad Stahelski sono sbarcati ad Hollywood con l'intenzione di rivitalizzare e smuovere un Cinema action americano ormai stantio salvo rare eccezioni come "Upgrade".
Concentrandosi su progetti meno blockbusterosi e legati a dei franchise, David Leitch può dare quindi il suo meglio, confezionando film action di intrattenimento puro con un minimo di riflessione. Mettendoci pure anche delle frecciatine ironiche alla Marvel che male non fanno, come inserire camei "VIP" e scene post credits apparentemente a casaccio.

 

Continua così David, che intanto hai battuto Chad su "John Wick 3 -Parabellum", ma ora tutti aspettiamo con trepidazione la furia totale di Baba Jaga e Morpheus "barbone" in John Wick 4.

 

Voto 8.5

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