Espandi menu
cerca
8 Rue de l'Humanité

Regia di Dany Boon vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Furetto60

Furetto60

Iscritto dal 15 dicembre 2016 Vai al suo profilo
  • Seguaci 45
  • Post -
  • Recensioni 2005
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su 8 Rue de l'Humanité

di Furetto60
4 stelle

Fiacca commedia francese sul "lockdown"

Siamo usciti migliori o peggiori dalla pandemia? ammesso che veramente la si sia lasciata alle spalle;ci sono diverse scuole di pensiero. Il ritornello "Andrà tutto bene” ripetuto fino allo stremo, al battito di applausi, o canzoncine improvvisate sui balconi, ci ha accompagnato lungo tutti questi mesi “difficili”. Girare un film sul covid e sul lockdownn che ne è seguito, è certamente sulla carta, un tentativo utile per qualche spunto di riflessione. La regia ci porta al numero 8 di Rue de l'Humanité in quel di Parigi durante il fatidico periodo di chiusura obbligata e forzata, dove conosciamo una fauna umana ben assortita. C’è la famiglia col padre, così ipocondriaco, da arrivare a mettere fuori dalla porta la moglie avvocato, quando scopre che è talmente zelante da far visita ai clienti in carcere; poi il giovane personal trainer con moglie incinta, che tiene lezioni di ginnastica da remoto, mettendosi in competizione con la consorte, per numero di followers su Instagram; la proprietaria del bistrot, ovviamente in crisi per la poco gradita chiusura obbligata, il dottore “pazzo “ che nella spasmodica ricerca di un vaccino, si mette a caccia di chiunque su cui testarlo; il benestante commerciante di e-cig prepotente ed arrogante, ma sostanzialmente fragile e solo, l’extracomunitaria sfuggente, ma per nobili motivi sapremo poi e i bambini che patiscono le prime pene d’amore. Gli elementi per un’analisi ci sono tutti, tuttavia la sceneggiatura sceglie un taglio parodistico, tralasciando quella che poteva essere una disamina sociologica e psicologica veramente interessante. Vengono invece enfatizzate le performance dai tratti caricaturali, giocate su mimiche marcate, nel tentativo fallimentare di suscitare ilarità, ma di fatto la risata non arriva. Probabilmente non è ancora il momento giusto per usare il tema della pandemia come substrato su cui tessere una commedia comica, esorcizzando il timore e la paura, che ancora ci tengono in ambascia. Abbiamo bisogno di tempo per metabolizzare ed elaborare angosce e dolori, quando non addirittura lutti, per provare a scherzare su quella che è stata in sostanza una vera e propria tragedia.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati