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Cyrano

Regia di Joe Wright vedi scheda film

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La recensione su Cyrano

di lamettrie
8 stelle

Splendido melodramma romantico, destinato soprattutto alle adolescenti, specie se vogliono essere colte, e a quelle che nel tempo intendono rimanere tali, almeno un po’, dentro.

Una signora traduzione cinematografica, da parte del regista inglese Joe Wright, della splendida tragedia di Rostand su Cyrano, del 1897.

Straordinario il lavoro, fatto quasi tutto in Sicilia su scenografie e costumi. Splendida anche la colonna sonora dei The National, che, trattandosi di un musical, è ancor più rilevante. Apprezzabilissime anche le coreografie a sostegno. Eccellente anche la sceneggiatura di Erica Schmidt.

I pregi si riassumono soprattutto nella fenomenologia dell’amore, che si deve quasi tutta a Rostand, però. L’amore è assurdo: ti porta ad amare chi non conosci, o che conosci poco, e che dunque non merita affatto, almeno fino ad ora, il tuo amore. Tale amore si pasce di sogni, di proiezioni immaginarie: non di realtà. Eppure è invincibile. Ma straordinaria è la figura di Cyrano qui: Rossana ama il suo Cristiano soprattutto (come si vede sulla lunga distanza, quando gli aspetti fisici si ridimensionano per quello che sono, e che pure inizialmente hanno il primato) per tanti aspetti morali ed intellettuali che in realtà gli sono prestai da Cyrano, che li ha in proprio ma che non si crede degno d’amore, in quanto sgradevole fisicamente.

Il film è un inno all’amore nascosto, direi platonico, e non nell’accezione più che altro negativa che tale termine mantiene: Rossana finisce per amare più l’intelligenza di Cristiano, che questi non ha, del corpo stesso di Cristiano, del quale si è invaghita a distanza, e senza particolari giustificazioni. Infatti Cristiano non è neppure niente di che, esteticamente parlando.

Cyrano è commuovente: qui interpretato da un nano che, in quanto tale, appare sgradevole esteticamente. Ma la forzatura è eccessiva, e va a detrimento della scelta del regista: non perché ciò non sia possibile, che una donna normodotata fisicamente si innamori di un nano; né perché Peter Dinklage non sia all’altezza. Ma perché è un po’ inverosimile verso Cyrano, che avrà avuto dei difetti fisici (il leggendario naso enorme), ma non al punto da essere così menomato dalla natura come il nano. E lo si dice con tutto il rispetto massimo verso tutti i nani del mondo, che qui appunto il regista Wright implicitamente valorizza nel miglior modo possibile, peraltro.

Cyrano, si diceva, è commuovente perché fa di tutto, in senso stilnovistico, per assecondare la donna da cui si sente dipendente: rispetta i suoi voleri, e perfino aiuta il suo rivale in amore, ma a questo solo scopo: mantenere un cordone ombelicale nascosto con l’amata che non lo corrisponde. La quale infatti adora le sue parole, senza sapere che però provengono da una fonte che lei non immagina. Cyrano soffre da una vita intera perché non è amato dalla donna che lui amava sin da quando lei era bambina; ma accetta tutto ciò con dignità, sempre serbando nel cuore un cambiamento in cui spera, e che giustamente cerca di provocare in tutti i modi.

La commedia qui inscenata ha altri aspetti degni di nota. L’impossibilità di amare chi non si ama, nonostante tutti i vantaggi che ne verrebbero a Rossana, con il potentissimo nobile De Guichy, cui è assegnata una parte stupenda. E poi Cristiano, che non vuole farsi amare per chi non è: sa che è stato amato per le parole di un altro, che lui non sa dire; ma ha la dignità di rinunciare alle sue aspirazioni, pur di non ingannare alcuno, con tutto il dolore sconvolgente che ciò comporta.

L’unico difetto nel film è l’eccesiva presenza di persone di colore: non che questo di per sì sia un male, ci mancherebbe altro!!! Ma è anacronistico rispetto alla società francese di metà ‘600, dove purtroppo per il razzismo, allora giustificato anche dal cristianesimo, era impensabile che tante persone di colore avessero ruoli non del tutto marginali.         

Ma, detto delle furbizie commerciali da politically correct, i pregi prevalgono: non ultimo, la splendida libertà interiore del personaggio storico Cyrano, e la sua intelligenza, che era leggendaria tanto quanto il suo coraggio e la sua abilità guerresca.

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