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L'eterna armonia

Regia di Charles Vidor vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'eterna armonia

di ethan
7 stelle

Interessante film biografico sul geniale pianista e compositore polacco Frederic Chopin: Charles Vidor dirige in maniera ottima uno script che, nonostante la candidatura all'Oscar - sei in tutto - presenta molte lacune ed inesattezze, specialmente nella descrizione della relazione tra l'artista e la scrittrice francese George Sand, dipinta come un'egoista, presuntuosa e addirittura con punte quasi di sadismo nel finale dove la donna si rifiuta di andare a trovare il pianista morente.

Mentre le parti dialogate sono, in effetti, abbastanza deboli, quelle incentrate su esibizioni e concerti - gli ultimi dieci minuti precedenti il tracollo, in cui Chopin compie un tour europeo per raccimolare soldi per la causa polacca sono un piccolo capolavoro di montaggio ed inquadrature - sono di gran lunga le migliori: da citare almeno la prima esibizione del genio di fronte a un distratto gruppo di aristocratici che si accorge di lui solo quando abbandona il piano per l'entrata nella stanza di un inviato dello Zar russo e l'altra dove, a luci spente, tutti pensano di stare ascoltando Liszt ma, una volta illuminata la stanza, è in realtà il giovane polacco a suonare.

Di alto livello le interpretazioni principali: Cornel Wilde, poco somigliante al vero Chopin, impersona il pianista in maniera corretta nei primi tre quarti del film per raggiungere livelli di eccellenza nella parte in cui, sofferente e consapevole della malattia che sta minando la sua salute, getta tutto se stesso nella causa del suo paese fino a morirne; Merle Oberon, molto più bella se paragonata ai ritratti che raffigurano la scrittrice francese, è anch'essa brava a tratteggiare un personaggio che, per esigenze drammaturgiche, falsa molto la realtà dei fatti; infine lascia il segno e ruba spesso la scena a tutti un eccezionale Paul Muni nel ruolo del maestro e scopritore di Chopin, il quale passa con disinvoltura dai toni buffi dell'incipit a quelli drammatici della parte conclusiva del film.

Splendida la fotografia dai toni pastello di Tony Gaudio e Allen M. Davey e ovviamente le musiche!

Voto: 7,5 (visto in v.o.s.).

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