Regia di Alex Infascelli vedi scheda film
Forse la lettura permette una libertà di immaginazione che aiuta nel rendere più interessante un racconto, e forse vederlo sul grande schermo con l'immaginazione di un altro è castrante. In realtà il libro di Lucarelli non mi aveva catturato e lo avevo letto senza troppo entusiasmo.
ma veniamo al film. la storia è facilmente riassumibile ne "Il silenzio degli innocenti spaghettaro", c'è un serial killer impossibile da trovare, c'è una poliziotta vogliosa di mettersi in luce è c'è un cieco che non è testimone ma aiuterà le indagini. qui non corriamo tra le foglie secche del New England ma andiamo a zonzo per la Bologna degli studenti, dei suoi bar e delle "presunte" abitudini dei giovani.
tratto per l'appunto da un libro di buon successo trovo che sia in realtà la sceneggiatura il vero punto debole, è povera, senza idee originali, con dialoghi al limite del serial televisivo con l'Arcuri, per fare un esempio uno dei due assistenti della poliziotta (Giallini) ha sempre, sempre e sempre la sigaretta in bocca, in modo esagerato e forzato. beh finalmente si arriva al battutone, al colpo di classe quando gli viene detto che ha dimenticato le sigarete e dice : no non va più!...tristezza.
credo il cast non aiuti, a parte l'ottima protagonista, un Santamaria bloccato nel ruolo, un Giallini tremendo il resto non si salva.
ma veniamo alla regia. ho fino ad ora elencato dei punti che potrebbero essere "attenuanti" per Infascelli, forse, o giustamente considerate aggravanti. Infascelli comunque pecca di presenza eccessiva nel film, vuole mostrarci quanto è bravo. non c'è una inquadratura semplice: continui movimenti di macchina, campi e controcampi da posizioni folli, zoom, messe a fuoco bizzarre...tutto ben realizzato ma perchè? se proprio vuoi....così è troppo!
La citazione esplicita a Hitchcock e al suo UCCELLI a cosa porta?ho guardato il film cercano cosa avesse portato Infascelli del grande maestro nella sua opera: la doccia?la telecamera che gira intorno ai protagonisti? o forse era un semplice tributo...
Mi spiace perchè io voglio sempre guardare con un occhio più benevolo il cinema italiano e soprattutto il cinema di genere, ma non è con le peripezie della telecamera che si risorgerà, tutto deve partire da un'ottima idea, che porterà ad una buonissima sceneggiatura, un buon cast e da lì si tornerà a parlare di cinema "che spacca".
sopra la media la colonna sonora aiutata dalla capacità di Lucarelli di scrivere libri "sonori"
nota simpatica: già non capisco perchè un film italiano, con cast italiana, regista italiano, autore italiano ma con titolo inglese perchè tratto da canzone americana lo debba tradurre...ma che poi ALMOST BLUE venga tradotto QUASI BLU è tremendo.
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