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Almost Blue

Regia di Alex Infascelli vedi scheda film

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La recensione su Almost Blue

di spopola
4 stelle

La costruzione della storia è cervellotica e improbabile, quella delle psicologie dei personaggi approssimativa e di maniera (la banalità della sceneggiatura è davvero sconcertante), quasi tagliata con l’accetta. Si salva insomma poco o nulla in questo film in cui persino la tecnica di ripresa è da videoclip.

Ma è davvero possibile dare ancora credito a un "pastrocchio" di questo genere? La banalità della sceneggiatura è sconcertante, nè è sufficiente a tenere vivo l'interesse dell'insieme una certa visionarietà (posticcia e di riporto, mai di prima mano comunque) del regista qui al suo esordio che esemplifica le sue qualità con una tecnica frammentata da videoclip, anche "vertiginosa" ma assolutamente fine a se stessa, persino presuntuosa nella sua vacuità. Tutto sembra girare a vuoto, risulta altamente "improbabile" e decisamente "impossibile", una "costruzione cervellotica" dei fatti e poco più dove anche le psicologie dei peronaggi sono approssimate e di maniera, quasi tagliate con l'accetta. Il problema è che qualcuno può persino pretendere di spacciarlo per "un esempio" riuscito di thriller all'italiana (!!!) grazie alla forma "accattivante" della messa in scena che dovrebbe invece denunciare solo la "superficialità" pretestuosa del "mestiere". Infascelli "sa" usare la macchina da presa, ma è sufficiente? per il resto infatti c'è solo un'accozzaglia di "debiti formativi" mutuati da altre opere e registi, da quello "spudorato" di derivazione - non figurativa, ma di meccanismo mnarrativo - dall'Argento del "Gatto a nove code", fino ad arrivare (e a perdersi) fra tutta la copiosa messe degli epigoni sempre più canonici e improponibili (una vera maledizione!!!) proliferati sempre più ripetitivi e scontati dopo il successo (meritatissimo) di Seven... Ingredienti eterogenei sapientemente "riversati nel calderone" ma non sufficientemente amalgamati fra loro (la mano del guidatore non è stata capace di shakerare bene i pochi elementi di novità che aveva a disposizione e di colmare i "buchi" di scrittura che la vuota consistenza dell'involucro accattivante "esalta" ancora di più fino a renderli così evidenti,da farli diventare delle vere e proprie voragini profonde e invalicabili. E qui...nonostante le "enuciazioni" programmatiche, nemmeno i colori sono stati "davvero" utilizzati nella loro potenzialità espressiva di "rappresentare" sentimenti e "paure" (a mio avviso fra tutte è questa la più clamorosa delle "occasioni perdute"). Caro Infascelli, davvero, sei rimandato (per lo meno) a ottobre!!!! e devi studiare ancora molto per essre promosso.

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