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Crimes of the Future

Regia di David Cronenberg vedi scheda film

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La recensione su Crimes of the Future

di port cros
8 stelle

Viggo Mortensen

Crimes of the Future (2022): Viggo Mortensen

 

75° FESTIVAL DI CANNES 2022 – IN CONCORSO

 

Saul Tenser (Viggo Mortensen) riposa in letto a forma di mostruosa orchidea che si fonde con sinapsi nel suo corpo. Un mobile terrificante nello stile scenografie dei film di Cronenberg ai pari della poltrona che aiuta nella digestione. Fatto ancora più strabiliante, Saul è dotato di un corpo che produce al suo interno nuovi organi che vengono autotatuati e la cui rimozione, con l'aiuto dell'assistente Caprice (Léa Seydou), diviene una performance artistica da esibire di fronte al pubblico, sdraiandosi su un lettino autoptico convertito in macchinario chirurgico in grado di rimuovere autonomamente i nuovi organi.

 

Accelerated evolution syndrome è il nome di questa condizione non definibile come patologica, ma di metamorfosi continua dei corpi che cambiano producendo nuovi organi che si situano concettualmente a metà tra il tumore e l'evoluzione degli umani verso una nuova specie. In questo mondo di passaggio il dolore è stato eliminato dal progresso della medicina, mentre il sesso è stato sostituito dalla chirurgia e si fa facendosi tagliuzzare dai bisturi manovrati dai macchinari chirurgici.

 

Ne vediamo altri di spaventosi prodigi, un soggetto con orecchie sparse su tutto il corpo, ragazze che si fanno tagliuzzare la faccia, pance squartate richiuse con cerniere e un bambino che si nutre di oggetti di plastica. Il disturbante omicidio di questo bambino di nome Brecken da parte della madre apre il film e successivamente il padre, facente parte di un gruppo di umani che hanno appunto modificato il proprio apparato digerente per digerire la plastica, chiede a Saul di eseguire nel suo show l' autopsia sul cadavere del bimbo come atto di denuncia.

 

 

scena

Crimes of the Future (2022): scena

 

 

Una grande nave adagiata su un fianco, un'immagine che non può non essere stata ispirata dal relitto della Costa Concordia arenata all'isola del Giglio, è il simbolo di questo mondo in evoluzione ma tuttavia disfacimento, dove le persone non sembrano affatto vivere più felici a causa delle nuove incredibili novità che la nuova era sta portando. Anche se si partecipa a “concorsi di bellezza interiore” questa umanità non sembra affatto progredire dal punto di vista etico e morale.

 

Crimes of the Future è un film spiazzante e morbosamente accattivante, che spesso fa di tutto per respingerti e tuttavia non si sfugge alla sua cattura. Porta tutti segni essenziali dello stile inconfondibile che l'autore canadese ha sviluppato ed affinato durante decenni, continuando la ormai lunga galleria degli incubi di Cronenberg (sarà casuale il ronzio di mosche che si ode in molte scene?). Il regista ha preventivamente messo in guardia il pubblico dalle immagini forti che non ha avuto paura di utilizzare, prevedendo che alcuni lasceranno la sala entro i primi cinque minuti (ma al Theatre de la Licorne di Cannes dove l'ho visto l'abbandono iniziale è un fenomeno che inspiegabilmente avviene pochi minuti dopo l'inizio di ogni film proiettato e in questo Crimes of The Future non si è distinto dagli altri in maniera particolare). Va piuttosto sottolineato come sia finora l'unico film visto a Cannes che mostri l'ardire di creare un suo mondo da scoprire e di portarci in viaggio tanto inquietante quanto affascinante, filosofico e a tratti repellente, verso un possibile futuro distopico.

 

Del cast di questa possibile Palma d'oro posso dire che ho trovato bravissima Kristen Stewart?

 

 

 

 

 

 

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