Regia di Paul Wegener, Carl Boese vedi scheda film
Quella del Golem è un'antica leggenda ebraica, nata nel ghetto praghese, somigliante alla vicenda del "Frankenstein": l'uomo che si cimenta con la creazione (la prerogativa divina per eccellenza) e la creatura che gli si rivolta contro e diventa pericolosa. Ma la vicenda del Golem è anche quella della creatura dotata di forza bruta e senza autonoma volontà, che, eseguendo pedissequamente gli ordini di un'autorità esterna si espone al rischio di commettere dei crimini (e in questo senso è anche una prefigurazione del destino di tanti tedeschi di lì a pochi anni).
Inserita in una Praga che aggiunge ai misteri della Città magica anche quelli di una scenografia pulsante di vita ed ispirata in maniera più o meno diretta dall'espressionismo figurativo, la storia funziona a meraviglia, anche grazie all'inquietante fotografia di Karl Freund ("L'ultima risata", "Metropolis", "All'ovest niente di nuovo", "Dracula", solo per citarne alcuni).
Ottimo Wegener anche nelle vesti di interprete, che fornisce al Golem un'espressione quasi sarcastica, grazie al ghigno plasmato sulla sua faccia.
Chi abbia visto il "Frankenstein" di James Whale non può fare a meno di notare moltissimi elementi che provengono da questo film (il passo robotico e i piedoni del Golem, l'incontro con la bambina, eccetera).
Nella Praga del 1500, sotto il regno dell'imperatore Rodolfo II d'Asburgo, il rabbino Löw, capo della comunità ebraica perseguitata e cabalista di riconosciuta fama, crea con l'argilla un gigantesco manichino umano, al quale riesce a dare vita per mezzo di una formula magica impressa su una stella che applica sul petto della statua. Questa creatura, cui viene dato il nome di Golem, fungerà da fedele servitore del rabbino, ma si rifiuterà di essere disattivata mediante la rimozione della stella. Usato per scopi criminali, il Golem si rivolterà contro i suoi stessi creatori, fino ad essere messo fuori combattimento dalla creatura più innocente.
La data relativa al film sul sito di Film Tv: Wegener girò anche un "Golem" nel 1914, ma questa versione è del 1920.
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