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Frequency. Il futuro è in ascolto

Regia di Gregory Hoblit vedi scheda film

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La recensione su Frequency. Il futuro è in ascolto

di emil
7 stelle

Il film si basa sulla teoria quantistica, in particolare sul principio secondo cui  (nel film lo spunto è dato da particelle solari che intaccano l'atmosfera terrestre)  il tempo e lo spazio siano la manifestazione di entità fisiche fondamentali dette "stringhe", e che tali stringhe possano viaggiare nel tempo inviando segnali nel passato o verso il futuro.

 

Detta cosi fa un po paura , in realtà è semplice:

John Sullivan (l'ottimo Caviziel) al presente orfano di padre , si mette in contatto per mezzo di una vecchia radio , (sfruttando un'aurola boreale, fenomeno che teoricamente rende possibile l'invio delle "stringhe") con il padre (Dennis Quaid), vigile del fuoco  morto trent'anni prima (con il quale lo spettatore familiarizza attraverso un ottimo incipit). Le informazioni che il figlio fornirà al genitore cambieranno il presente e la storia della famiglia, scatenando una serie di imponderabili eventi imprevisti.

 

Devo dire la verità, il pensiero  dopo 20 minuti di film è stato: " ma che panzana sto vedendo?"

Poi però, se si riesce a stare al gioco , ci si diverte parecchio.

Perchè il regista sa il fatto suo, gestisce un racconto in continuo evolversi, in particolare il meccanismo di causa-effetto tra passato e presente  in continuo mutamento risulta (av)vincente e regala diversi ed inaspettati colpi di scena, disorientando in maniera genuina lo spettatore.

Bene sia i protagonisti che i comprimari, finale un po' sdolcinato ma il meglio è fatto.

 

Hoblit si è perso un po' per strada ma all'epoca piazzò un bel colpo con questo "Frequency".

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