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Frequency. Il futuro è in ascolto

Regia di Gregory Hoblit vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Frequency. Il futuro è in ascolto

di Indy68
8 stelle

A dividere Frank Sullivan, padre (Dennis Quaid) e John Sullivan, figlio (James Caviezel), ci sono trenta anni e la morte prematura del primo, nel 1969, quando ancora John era piccolo. Morte prematura perché Frank Sullivan era un vigile del fuoco disposto a rischiare la vita –che pur amava moltissimo – per salvarne altre. Oggi (anno 1999) John Sullivan è un poliziotto che sta vivendo con amarezza la separazione dalla sua compagna. E il fallimento affettivo appare essere diretta conseguenza del terribile lutto patito anni prima. Però nel cielo notturno si possono ammirare spettacolari strisce di luce azzurrina, manifestazione di un fenomeno, non solo atmosferico, che aprirà una sorta di varco temporale regalando a John l’occasione per cambiare il suo funesto passato. ‘Frequency’ diretto con piglio sicuro ed essenziale da Gregory Hoblit (alla sua terza regia cinematografica dopo ‘Schegge di paura’ e ‘il Tocco del male’) è una riuscita mescolanza di fantascienza e thriller poliziesco d’azione. Lo spunto fantascientifico è dato dalle teoria quantistica sui viaggi nel tempo e la sceneggiatura risulta accuratamente impostata per rispettarne le implicazioni ed evitarne i paradossi; ciò grazie alla consulenza di Brian Greene noto fisico (che compare anche in un cameo: è lo scienziato intervistato in televisione). Lo sviluppo di quest’idea di poter mandare un messaggio nel passato (nella forma di un segnale radio) e, istruendo l’ascoltatore sulle conseguenze delle sue azioni, modificare il futuro, porta ad un intreccio thriller-poliziesco: già perché così facendo, Frank e John, inavvertitamente resusciteranno il male puro nella forma di un serial killer uccisore di infermiere, con ciò restando ancora, drammaticamente coinvolti a titolo personale, visto che la moglie di Jack e madre di John è lei stessa infermiera. Padre e figlio allora dovranno unire le forze e condurre una caccia all’uomo coordinata che si dipanerà su due piani temporali diversi, per rimediare al loro tragico errore.  I protagonisti di questa storia sono gente comune (vivono nel Queens, fanno mestieri quali pompiere, infermiere e poliziotto, sono appassionati di baseball e si riuniscono tutti insieme con gli amici in giardino per guardare la partita con l’immancabile grigliata), ma sono anche persone speciali in ragione delle loro virtù spirituali e morali, ed animati dalle migliori intenzioni (rivelate dalle loro professioni): Il racconto comincia con un episodio di salvataggio ad opera dei pompieri, e pure il 'cerchio' delle vicende dei Sullivan si apre con il tentativo di John di salvare la vita al padre e si chiude con un altra vita salvata; per tutte queste ragioni e perchè ci si arriva seguendo una successione di eventi fluida e coerente, il film si merita l’happy end totale, in stile Frank Capra, che la sceneggiatura ci regala. Nel cast, oltre ai già citati Quaid (all’epoca in vertiginosa risalita dopo un periodo opaco per le note vicissitudini personali) ed a Caviezel, si notano Elizabeth Mitchell nella parte di Julia Sullivan (che in futuro avrà nuovamente a che fare con viaggi nel tempo e paradossi dimensionali, diverrà nota come la dottoressa Juliet Burke della serie ‘Lost’), e Andre Braugher (che frequenterà spesso il genere: lo abbiamo visto in ‘Fantastic Four’, ‘The Mist’, ‘Passengers’), nella parte di Satch, un detective amico dei Sullivan e Noah Emmerich che è Gordo l’amico e vicino di casa dei Sullivan ( caratterista spesso utilizzato in film polizieschi ma recentemente visto anche nella serie TV ‘The Walking dead’). Pellicola del 2000, ma che, come la storia che racconta, sfugge ad una precisa collocazione temporale, perché realizzata con uno stile fedelmente aderente al filone del cinema fantascientifico di serie B in voga fin dagli anni ’50. Voto 8.

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