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Estate romana

Regia di Matteo Garrone vedi scheda film

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La recensione su Estate romana

di FilmTv Rivista
8 stelle

Roma; Esquilino; estate. Matteo Garrone mette in scena, in una Roma agli antipodi dell’agiografia della Città Eterna Giubilare, una storia di esistenze precarie. Rossella torna a Roma dopo anni di assenza e torna a casa sua, affittata all’amico scenografo Salvatore. La donna è preda di un’evidente depressione e si aggira per la città che non riconosce e non la riconosce più. Le persone sono cambiate e Rossella non trova nessuno in grado di rispondere alla domanda ossessiva che da qualche tempo l’assilla: «Come faccio a non scomparire?». Rossella è una guida virgiliana, che ci conduce attraverso esistenze che si adattano con difficoltà al logorio della vita moderna e il teatro è la cifra che le unisce: Rossella è un’ex attrice, Salvatore costruisce pigramente scenografie teatrali, e Monica è la sua assistente. Una gigantesca scenografia teatrale cosmica, con al centro un grande mappamondo, diventa l’ombelico del mondo di Salvatore e Monica, ma il lavoro non piace ai committenti e inizia un buffo tour della città e del litorale, con il mappamondo legato sul tetto di un’auto. Garrone imbastisce così un fecondo viaggio in una Roma sconosciuta, dove il melting pot è una dimensione del quotidiano, precaria ma possibile. Una menzione speciale per gli attori e in particolare per la sofferta e trasognata Rossella Or che, con il cameo di Vittor Cavallo, è un doveroso omaggio al mitico “Beat 72”.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 48 del 2000

Autore: Fabrizio Liberti

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