Regia di Lars von Trier vedi scheda film
Von Trier raggiunge con “Dancer in the Dark” l'apice della sua omnipresente creatività (distruttiva). Un film amaro e bellissimo che tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella vita.
L'ex enfant terrible Lars Von Trier raggiunge con questo “Dancer in the Dark” l'apice di quella omnipresente creatività distruttiva (passatemi l'ossimoro) che lo distingue da sempre. È difficile, anzi diciamo pure impossibile, non commuoversi di fronte a un racconto tanto vivo di una costante, crescente, ingiusta demolizione di qualcosa di così bello e poetico. Grandissima -a sorpresa- Bjork; acuta l'analisi -sullo sfondo- di ciò che resta del sogno americano. Meritatissima la Palma d'oro a Cannes per un film che seppur targato Danimarca non potè competere alla corsa all'Oscar straniero in quanto girato in lingua inglese. 45 milioni di dollari incassati al botteghino, cifra a dir poco incredibile per un film che di commerciale ha ben poco.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta