Regia di Mario Bava vedi scheda film
Tratto da un racconto di Renato Pestriniero (“Una notte di 21 ore”) e sceneggiato da ben 6 autori (tre italiani e tre spagnoli), “Terrore nello spazio” è uno dei più importanti sci-fi della cinematografia mondiale. Visto con gli “occhi di oggi”, il soggetto (risalente al 1965) (voto: 7.5 ) sembra una via di mezzo tra “Alien” (la parte iniziale del film di Scott scopiazza palesemente l’opera qui oggetto di esame, vedere per credere la scena dell’astronave aliena con tanto di scheletri giganteschi di misteriose creature extraterrestri) e “La Cosa” di John Carpenter senza però mettere in scena alcun mostro, ma limitandosi a creare un’atmosfera a dir poco onirica. Sceneggiatura curata che si conclude con un finale molto carino con tanto di colpo di scena in tipico stile anni ’60. Il punto di forza della pellicola è la coloratissima fotografia (con utilizzo di colori accesi come il blu, il rosso e il verde) del maestro Bava e le incredibili scenografie di Carlo Gentili che si rivelano memorabili e a tratti infernali. Non male anche gli interni delle astronavi. Gustosissimi i costumi con astronauti con tute blu scure con rifiniture giallo e con casco di colore giallo fosforescente.
Interpretazioni degli attori ordinarie, mentre la colonna sonora è curiosamente costituita da effetti sonori a tratti inquietanti. Potevano esser maggiormente curati gli effetti speciali concernenti i raggi laser dei fucili degli astronauti, infatti non si vede perforare le tute di coloro che vengono colpiti. Al di là di quest’ultimo aspetto, se si volesse trovare un altro neo forse lo si potrebbe ravvisare nel ritmo non proprio sostenuto e in un tasso di coinvolgimento che non giunge quasi mai ad incollare lo spettatore alla poltrona (come, invece, riusciranno a fare le altre due pellicole sopra menzionate). In ogni caso se amate la sci-fi non potete non vedere questo film che costituisce sicuramente uno dei passaggi obbligati per analizzare diverse opere successive. Voto: 8-
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