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Moonfall

Regia di Roland Emmerich vedi scheda film

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La recensione su Moonfall

di mck
6 stelle

Quando le palle si scontrano.

 

scena

Moonfall (2022): scena

 

Bypassando le solite incongruenze/impossibilità, partendo dalla facilità/velocità di apertura (unlatched) degli sportelli dello space shuttle Endeavour (nostalgia retrofuturistica uber alles, con qualche accenno a Elon Musk - un deposito carburante della Space X in orbita - e ai cinesi - un non meglio specificato equipaggiamento dei sistemi di bordo, più la studentessa/tata - che ci mettono metà del capitale) dall’esterno (con l’atmosfera pressurizzata all’interno che impiega un secondo di troppo a “schizzare” fuori), passando per la forzatura della prospettiva con schiacciamento del primo piano sullo sfondo in modo da avere una Luna dalla dimensione apparente maggiore di vari ordini di grandezza rispetto ai reali gradi occupati in cielo dal diametro angolare rispetto all’osservatore (quando il satellite – ¡spoiler! - “naturale” della Terra era ancora al suo posto lungo la sua orbita costante) e arrivando a… beh, a dare un nuovo senso, tutto letterale, al significato di onda gravitazionale ("Melancholia" gli fa un baffo a questo "MoonFall", eh), una cosa è certa: gli “errori” marchiani, i “refusi” dal sen fuggiti e le consapevoli siccome volute, cercate ed attuate sesquipedaliche minchiate (termine tecnico estrapolato dalla bibliografia in letteratura del più puro catalogo di figure retoriche della teoria cinematografica) sono molto meno sopportabili/scusabili e fanno sorgere molta più orticaria e "Ma Che Kazzo?!" in un film “serio(so)” come “MidNight Sky” piuttosto che in questo (ennesimo) ritorno di Roland Emmerich (“10,000 BC”, “Anonymous”, “White House Down”, “StoneWall”) al catastrofico puro, perché sì, il regista di Stoccarda con “MoonFall” (che dura due ore che passano in un lampo, “vedi” alla voce “the Bubble”, che - e lo cito solo perché è uscito "in contemporanea", uno al cinema l'altro su piattaforma - invece si trascina stancamente sino alla fine) è tornato ai, ehm, fasti di “the Day After Tomorrow” e “2012”, coi quali compone una sorta di trilogia catastrofista oltre che un ponte con i meno riusciti “StarGate” e “Indipendence Day & Resurgence”.

 

scena

Moonfall (2022): scena

scena

Moonfall (2022): scena

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Moonfall (2022): scena


Senza tirare in ballo, per quanto riguarda tutto il film, Peter Kolosimo (o Jack McDevitt), per ciò che invece concerne il finale la citazione/omaggio (o il plagio, fate vobis) è direttamente ricollegabile (mentre lo spiegone è in zona "Contact" e "Mission to Mars") al “2010” di Arthur C. Clarke quando David Bowman, una volta trasceso, lungo il suo “tour del sistema solare”, torna a far visita all’anziana madre… Come si fa a non “voler bene” a Roland Emmerich? E poi alcuni momenti durante la stabilizzazione dell’Endeavour contengono qualche accenno, ehm, “iperrealista” sull’utilizzo dei propulsori direzionali e dei retrorazzi, passando per giroscopi, volani e ruote di reazione, perseguendo le leggi che descrivono il momento inerziale e angolare all'interno della mini-sfera di Dyson… No, scherzo.

 

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Moonfall (2022): scena

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Moonfall (2022): scena

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Moonfall (2022): scena


Patrick Wilson (Hard Candy, Little Children, Young Adult, Prometheus, Bone TomaHawk, “Fargo - 2” e lo stesso “MidWay”, il film precedente di Emmerich), Halle Berry (Monster’s Ball, Cloud Atlas)e John Bradley (Game of Thrones) se la cavano benone (i momenti cringe relativi a comportamenti caratteriali o a battute di dialogo sono da imputare agli autori), mentre completano il cast Charlie Plummer, Michael Peña, Kelly Yu e, in un ruolo “simile” a quello rivestito in “Ad Astra”, ma qui limitato ad un cameo, Donald Sutherland.

Fotografia di Robby Baumgartner e montaggio di Adam Wolfe & Ryan Stevens Harris. L’uomo dietro a “MoonFall” però è Harald Kloser: col regista co-produce e co-sceneggia (il copione vede anche la partecipazione di un terzo scrittore, Spenser Cohen) e con Thomas Wander compone la colonna sonora (e a tal proposito risulta immancabile, sui titoli di coda, il momento “gran bella musica di merda”, qui gentilmente offerta dalla per altri versi adorabile Luka Kloser, figlia del suddetto Harald).

Come sempre in questo genere di film (da questo PdV in “Don't Look Up” la cosa è meglio gestita), e specialmente con Roland Emmerich, la sottotrama parallela legata alla “modalità con cui i componenti del nucleo famigliare dei vari protagonisti tentano di salvarsi” spesso e volentieri è l’elemento più posticcio e meno empatico.

 

scena

Moonfall (2022): scena

Patrick Wilson

Moonfall (2022): Patrick Wilson


Mentre la Terra fa l'amore con la Luna... Supererò le correnti gravitazionali… (In frementrepidante attesa dei due sequel “previsti”! Slurp.)

 

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* * ¾ (***) - 5.75 (6)         

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