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Bones and All

Regia di Luca Guadagnino vedi scheda film

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La recensione su Bones and All

di diomede917
9 stelle

CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: BONES AND ALL

 

“Chiamami col tuo nome”, “Suspiria”, la serie trasmessa su SKY “We are who we are”, evidenziano come Luca Guadagnino sia un regista che ha un senso del bello e dell’estetica altissimo.

E la rabbia giovanile, la ribellione adolescenziale e la scoperta di noi stessi attraverso la sperimentazione del proprio corpo segnano il vero trait d’union della sua filmografia recente che trova il suo apice in Bones and All.

Credo che sia il suo film più bello o comunque il più centrato, la sua opera più matura come regista. Una maturità che Julienne Moore ha voluto premiare a Venezia come migliore Regia.

In Bones and All, Luca Guadagnino racconta l’adolescenza di Maren. Un periodo in cui tutti noi abbiamo avuto fame di crescere, di conoscere, si sapere la propria identità.

Nel caso della nostra giovane protagonista, una Taylor Russell fantastica meritevole del Premio Mastroianni come talento emergente, questa fame è dentro la propria natura.

Lei è una cannibale, e al compimento dei 18 anni e soprattutto dopo aver tentato di divorare la mano della sua migliore amica verrà abbandonata dal padre che le consegnerà una cassetta dove le racconta cos’è lei in realtà con tanto di certificato di nascita dov’è scritto il nome della madre nel caso volesse chiedere a lei come nasce il suo istinto primordiale.

Inizia così un viaggio attraverso un’America anni ’80 poco conosciuta, con un giovane Rudolph Giuliani in televisione e con i Duran Duran e i Kiss senza trucco come colonna sonora, alla ricerca di una mamma mai conosciuta ma soprattutto di una sé stessa ancora da scoprire.

Nel suo cammino si imbatterà in altri cannibali come lei, tipo Sully un vecchio che la indirizzerà e educherà nella strada verso un “Giusto Cannibalismo”. Infatti, lui come fosse un Marco Cappato americano, si nutre di gente prossima alla morte quasi ad alleviare le loro sofferenze collezionando gli scalpi delle proprie vittime e le insegnerà ad usare l’olfatto come elemento vitale per la propria salvaguardia.

Una coppia omosessuale dove solo uno è cannibale mentre l’altro lo diventa per condividere il piacere del proprio uomo ma che non riesce ad arrivare a quello che loro chiamano “Pasto Completo”, il famoso Ossa e tutto che dà il titolo al film.

Ma soprattutto scoprirà l’amore per Lee, anch’esso cannibale e anche lui traumatizzato da un genitore cannibale estremamente violento soprattutto nei confronti della sorella “Normale”.

Maren e Lee uniranno i loro dolori e intraprenderanno questo viaggio dove l’umanità in generale ma soprattutto quella adulta ne esce fatta a pezzi in tutti i sensi. Ci sono genitori che abbandonano i propri figli perché incapaci di allevarli rinchiudendosi volontariamente in manicomi, ci sono altri che li picchiano fino a divorarli, altri che li ingannano nascondendo la loro natura al limite della pedofilia.

Bones and All non è un film horror nell’accezione più classica del termine, né una storia d’amore alla Twilight.

Siamo più dalle parti di Natural Born Killers mescolato al Cuore Selvaggio di David Lynch.

Dietro la natura violenta dei nostri due protagonisti c’è un disperato bisogno d’amare e di essere amati, il loro è quasi uno strumento di difesa contro la violenza che li circonda e che comunque messi al mondo.

Da vedere assolutamente la scena dell’incontro con la madre in questo centro di salute mentale, una madre che si è autoflagellata per tenere a freno la propria natura ma che allo stesso tempo aspettava questa figlia uguale a lei per chiudere un percorso iniziato 18 anni prima.

E alla fine del film non possiamo non affezionarci a questo amore vero, puro ma allo stesso tempo malato tra Maren e Lee.

Alla chimica che si stabilisce quando i loro occhi si guardano, quando le loro labbra si baciano e quando i loro nasi gocciolano mentre piangono estremamente il loro dolore.

E quel “Amami e mangiami” finale diventa il più bello e commovente “Ti amo” che non vedevo e sentivo da tantissimi anni al cinema.

Voto 9

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