Regia di Iciar Bollain vedi scheda film
Opera profondamente legata alla Storia spagnola recente e quindi difficilmente esportabile in un Paese come il nostro, a meno di avere una buona conoscenza delle vicende dell'ETA. Detto questo, il film della Bollaín affronta comunque tematiche universali, che sono quelle del rapporto fra vittime e carnefici, sull'accettazione e sul perdono, che fanno da unico perno motore di tutta la pellicola. Liquidata nei pochi minuti iniziali, la vicenda, vera, dell'uccisione di un leader del partito socialista, il film rallenta molto il ritmo, diventando un dramma carcerario prima e una prolissa (e un po' lacrimevole) riflessione sulla capacità, appunto, del perdonare e del riconciliarsi. Un po' tutta la seconda parte è un dialogo serrato, fra la protagonista, Maixabel, moglie della vittima, e i terroristi pentiti, due, in cui ognuno cerca di recuperare ciò che le decisioni sbagliate han tolto loro: gli anni della prigionia o gli affetti più cari. Visione complessa, a volte un po' superficiale, un po' televisiva, senza grandi scatti, ma al servizio di ottimi attori, in ruoli non certamente facili. Ripeto, serve una notevole predisposizione. Su Prime Video.
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