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Jurassic World: Il dominio

Regia di Colin Trevorrow vedi scheda film

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La recensione su Jurassic World: Il dominio

di YellowBastard
6 stelle

Ufficialmente arrivato nelle sale italiane (con una settimana d’anticipo rispetto a quelle americane) dopo quattro anni dal capitolo precedente, con Jurassic World - Il Dominio si chiude, almeno idealmente, la saga iniziata nel 1993 da Steven Spielberg con Jurassic Park.

La chiusura (forse) di un cerchio che, in quanto tale, ritorna quindi alle sue origini (o almeno vorrebbe farlo).

 

In Jurassic World: Il Dominio un nuovo mega-dinosauro sarà “come il Joker”  | Wired Italia

 

Il terzo capitolo della nuova trilogia, nuovamente diretto come il primo Jurassic World, da Colin Trevorrow, anche autore (come nei precedenti due capitoli) della sceneggiatura insieme a Derek Connolly, e prodotto come tutti i capitoli della trilogia reboot dallo stesso Steven Spielberg, inizia spiazzando un po' il “suo” pubblico inclinandosi verso una spy-story alla 007 e/o all’action movie più classico, per poi rientrare solo successivamente nell’alveo dei suoi predecessori   

 

E se la nuova trilogia iniziava quasi più come remake che non propriamente come sequel del primo Jurassic Park, mostrandoci come nella trilogia originale soprattutto la lotta per la sopravvivenza dell’uomo da creature, per quanto affascinanti, estremamente feroci e incontrollabili, giunge al suo capitolo finale (!?) con un totale ribaltamento della (nostra?) prospettiva, mostrandoci (tutti) i dinosauri soprattutto come animali (e non più semplicemente come dei “mostri” da cui scappare per salvarci la pelle) di cui siamo direttamente responsabili della loro esistenza e quindi anche da proteggere e tutelare, anche (soprattutto) da noi stessi (i veri “mostri”?), in quanto, nonostante la loro origine, esseri vivente e quindi con i loro (fondamentali) diritti, evolvendosi da un primo capitolo molto (troppo?) classico per passare a un fantasy-horror con la seconda pellicola, diretta da Juan Antonio Bayona, per poi concludersi in un action movie alla James Bond e mescolando quindi generi e diverse memorie cinematografiche in modo anche spiazzante, e creando qualche vertigine nello spettatore fino addirittura al suo rigetto assoluto (al motto di “non é più Jurassic Park” o anche, paradossalmente, del suo esatto contrario “é sempre il solito Jurassic Park”).

 

E’ una prospettiva nuova e ingegnosa (o ardita) su cui si poteva costruire qualcosa di (molto?) innovativo ma invece non osa più di tanto, preferendo piuttosto rispettarne i principali cliché saltando invece da un genere a un altro nella ricerca di una qualche novità, più stilistica/visiva però che reale.

 

Jurassic World, dinosauri da compagnia - la Repubblica

 

Tutti i termini cardine della saga vengono ovviamente ancora sviluppati, dalla genetica alla scienza e al loro abuso per meri motivi commerciali fino alla difesa di un ambiente minacciato dall’opera dell’uomo che reagisce minacciandone a sua volta l’esistenza, ma amplificati in una variante sempre più action e spettacolare, anche grazie a effetti speciali sempre più evoluti fino a raggiugere nuove vette di eccellenza in termini di fotorealismo.

 

Il film segna anche la reunion tra il cast originale del primo film (Sam Neil, Laura Dern, Jeff Goldblum) e quello del reboot (Chris Pratt, Bryce Dallas Howard) ma il risultato finale appare un pò forzato e funziona solo a tratti.

Completano il cast Isabella Sermon, Dewanda Wise, Mamoudou Ahtie, Campbell Scott, Dichen Lachman, Omar Sye, Justice Smith, Daniella Pineda e Scott Haze.

 

VOTO: 6,5

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