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The Cell. La Cellula

Regia di Tarsem Singh vedi scheda film

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La recensione su The Cell. La Cellula

di Maciknight
6 stelle

Il film ha diversi meriti e talenti ben espressi dagli autori e collaboratori, al top ci sono le scenografie, o sarebbe meglio definirle coreografie (anche se non si tratta di danza) oniriche ed allucinanti ed al tempo stesso poetiche e gotiche (quasi a livello dei maestri del genere, i cinesi), la fotografia, la buona recitazione degli attori, in particolare D’Onofrio, che nella parte del serial killer è decisamente a suo agio, anche gli aspetti scientifici e tecnici sono curati e credibili … Proporre qualcosa di nuovo sul tema super abusato dei serial killer è impresa ardua, qui ci hanno provato ed in parte ci sono riusciti. Ad esempio con la trovata dell’apparecchio che consente l’interconnessione sinaptica tra l’inconscio di una psicologa (Lopez) ed i pazienti in coma o autistici. Ed in seguito all’intervento dell’FBI, ci proveranno anche con il serial killer rimasto in stato neurovegetativo a causa di un virus, per cercare di carpirgli l’informazione di dove sia l’ultima sua vittima, nel poco tempo che rimane prima che venga uccisa da un meccanismo automatico programmato. Ci hanno provato a rinnovare il genere, ma con alcune ambiguità e cadute di stile che si percepiscono e stonano. La scelta della Jennifer Lopez non può essere casuale, nei panni della scienziata psicologa è poco credibile, si impegna ma rimane solo una bambolina, sensibile e delicata umanamente nella parte, ma rimane Jennifer Lopez, una bomba sexy gestita ambiguamente. Dapprima in versione abito da sposa, poi con la tuta d‘interconnessione, con diversi passaggi intermedi per poi sfociare in versione apparizione mariana con miracolo incorporato e tutina attillata da dark lady combattente. L’hanno proposta in tutte le salse per i suoi fans, ma in questo modo hanno rovinato le potenzialità del film, che di contenuti qualitativi ne possiede ma vengono inficiati da questa ambiguità gestionale, come se avessero dovuto mediare tra le diverse istanze ed aspettative dei produttori e finanziatori, trovando un compromesso che non ha funzionato bene. Il voto finale è appena sufficiente.

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