Regia di Juho Kuosmanen vedi scheda film
74° FESTIVAL DI CANNES - IN CONCORSO
Una ragazza finlandese intraprende in solitaria un viaggio in treno attraverso la Russia degli anni 90 (così almeno pare dal walkman mangiacassette usato dalla protagonista) per andare a vedere i celebri petroglifi (graffiti rupestri) di Murmansk, sull'Artico. È suo malgrado costretta a condividere lo scompartimento con un ragazzo russo, un ubriacone molesto che nel corso dei giorni di tragitto si rivelerà tuttavia un umano molto meno peggiore di quello che sembrava alla prima impressione. La giovane inizierà pian piano a fidarsi di lui, fino a rivelargli particolari sensibili della sua vita, come la sua relazione con una giovane professoressa moscovita, mentre lui la porterà prima in visita dalla sua babushka e poi a sfidare le tempeste glaciali per raggiungere la meta.
Il film, per buona parte ambientato all'interno della carrozza ferroviaria, riesce a creare un senso di intimità, dapprima scomoda in quanto forzata dalla compresenza nello scompartimento, poi man mano sempre più cercata, più sincera ed affettuosa. Il regista evita per fortuna la trappola della storia d'amore, che viene adombrata come possibilità, ma non realizzata, evitando saggiamente l'esito più scontato. Preferisce invece raccontare l'avvicinarsi di due anime apparentemente troppo distanti, la capacità della nostra natura di costruire ponti.
VOTO: 6,5 su 10
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