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Delitto in Formula Uno

Regia di Bruno Corbucci vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su Delitto in Formula Uno

di Marco Poggi
5 stelle

Pellicola che cerca di ritornare alle trame gialle dei primi due/tre episodi, ma gli anni '70 sono lontani e Tomas Milian/Nico Giraldi è più vecchio, più umano e meno invincibile di un tempo.

Pellicola che cerca di ritornare alle trame gialle dei primi due/tre episodi, ma gli anni '70 sono lontani e Tomas Milian/Nico Giraldi è più vecchio, più umano e meno invincibile di un tempo. Questo  è un film che dedica poco tempo al mondo delle corse automobilistiche  (ed è un peccato, perché la Formula tre, qui spacciata per Formula uno, è un mondo affascinante ) e troppo ai problemi familiari di Nico Giraldi (che sì, ci devono essere, ma se  il film  si chiama "DELITTO IN FORMULA UNO"  e poi si parla di tutt'altro. allora si scelga un altro titolo e non s'imbrogli lo spettatore),.Fa piacere vedere l'attore/dopppiatore Pino Colizzi tornare sul set, come ai bei tempi de "LA BANDA DEL GOBBO",dopo tanto doppiaggio in studio,anche se lui ha uno dei rari ruoli seri di questa commedia poliziesca che non  si prende mai sul serio. Bombolo, nel ruolo del ladro Venticello, è sempre lo stesso, ma è usato molto poco rispetto ai precedenti ue film (fa "solo" il palo a due ladri in una rapina in banca, ad inizo film, e l'autista di Angela e Rocky Giralsi quando questi devono nascondersi in un posto sicuro, perché Nico è nelle mire di alcuni killer)  mentre Enzo Garinei che fa il burocrate della polizia in rotta con Nico, secondo me, è una trovata vincente a metà, perché il caratterista romano, pur avendo la voce giusta per fare l'antipatico, ha un viso troppo simpatico (all'epoca, per uno varietà Rai, lui mingherlino interpretava Stanlio in alcune comiche nostrane di Stanlio e Ollio, assieme al corpulento Giorgio Ariani). Ultimo film della serie per Massimo Vanni (che tornerà a rivestire i panni dell'agente Gargiulo nel modesto "IL RITORNO DEL MONNEZZA", girato nel 2005 da Carlo Vanzina),,ma anche l'ultimo di tre film  della serie prodotti da Mario e Vittorio Cecchi Gori (forse la missione di trasformare il poliziotto hippy romano in un eroe per famiglie era riuscità a metà, o forse non hanno approvato il copione del successivo  "DELITTO AL BLUE GAY", che ha concluso la saga di Bruno Corbucci e Tomas Milian). Avviso della seconda gravidanza di Angela (Olimpia di Nardo), nel bel mezzo dell'investiogazione, per via del fratello di lei che fa il ladro d'auto (personaggio  che a causa del suo "vizio" inguaia Giraldi, che lo copre sul furto di una macchina con cadavere dentro il cofano). Nutrita presenza femminile (la Russinova, la Lentini, la Lassander e la Buccella), però, queste sexy attrici solo solo tiepide comparse, perché Giraldi le guarda, ma non le tocca. In sottofondo la radio passa "L'ITALIANO" di Toto Cutugno, hit sanremese di quegli anni che stride con le canzoni romanesche dei primi film (eh, si, Nico "Er Pirata" è davvero cambiato, nonostate le partolacce che gli fa ancora dire Feruccio Amendola in sala doppiaggio). II film è stato recentemente rivalutato, forse perché è ormai un classico della commedia di genere, o per i citati guai familiari del poliziotto hippy,  condditi da benevoli scazzottate e inseguimenti in auto, però si sente chela trama gialla è confusa e  ha il fiato corto. Sempre simpatico il piccolo Paco Fabrini nel ruolo di Rocky Giraldi, specie quando, pure lui, schiaffeggia Bombolo come papà Nico.

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