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Kate

Regia di Cedric Nicolas-Troyan vedi scheda film

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La recensione su Kate

di Furetto60
5 stelle

Film dinamico e adrenalinico, ma poco originale e con una sceneggiatura ridotta all'osso. Così, così

Immediatamente la storia ci immerge nella movimentata vita di Kate, alias Mary Elizabeth Winstead, killer professionista ben addestrata, membro di un’imprecisata agenzia occidentale, ma operante in pianta stabile in Giappone.  Nel corso di un’operazione in quel di Osaka, Kate scafata e impassibile assassina su commissione, durante una missione, allorquando messa alle strette, si trova costretta a sparare ad un uomo, di fronte alla di lui figlia adolescente, per la prima volta prova disagio per ciò che sta facendo; assiste con orrore alla disperazione della ragazza lordata del sangue del padre; è troppo! La coscienza di Kate vacilla, ha un sussulto, che la spinge a prendere la decisione di smetterla con questo “sporco” mestiere e uscire definitivamente dal giro. Dieci mesi dopo Varrick, il diretto superiore di Kate la contatta per un’ultima missione in una Tokyo ombrosa e crepuscolare. Kate obbedisce, stavolta con reticenza al suo mentore, sapremo poi che è costui che l’ha cresciuta e le ha insegnato l’arte di uccidere, quando lei è rimasta orfana. Poco dopo la ritroviamo al bancone di un bar, dove conosce un piacente avventore e con lui si concede una notte di sesso, successivamente riceve il messaggio sullo smartphone col nome del suo bersaglio. Kate cosi molla il suo partner occasionale e si porta nel luogo ove può eseguire il letale attentato, avvista la vittima designata, prende la mira, ma ha un cedimento e fallisce il colpo. Non è da lei, infatti a seguire, dopo gli accertamenti clinici di rito, viene a sapere di essere stata avvelenata con il mortale “Polonio 204”, evidentemente proprio durante quel “rendez-vous” sessuale non certo casuale e di avere soltanto 24 ore di vita. Kate le usa tutte per una sua personale vendetta, aiutata, , da Ani la ragazzina alla quale aveva ucciso il padre a Osaka, che per una serie di rocambolesche disavventure le si ritrova al fianco, suo malgrado; la giovane compie una disperata  corsa contro il tempo, attraverso una dolorosa discesa nei gironi infernali della potente e capillare malavita locale, a caccia di coloro che in qualche modo ne hanno decretato la condanna a morte. Da qui in poi questa temeraria macchina da guerra, al cui confronto Rambo sfigurerebbe, malgrado le pessime condizioni fisiche, riesce a eliminare, di volta in volta, una pletora di nemici, usando qualsiasi tipo di arma .Il personaggio tuttavia, anche se interpretato con la giusta ispirazione da Winstead, non aggiunge niente di nuovo ad altri ritratti di donne killer, già visti. Considerata la trama, il paragone con Kill Bill è inevitabile, tuttavia è pleonastico sottolineare che questo film pur essendoun prodotto guardabile, è solo un modestissimo filmetto di mero intrattenimento, senza alcuna pretesa artistica, un tipico "revenge movie", che non ha la dimensione epica di un film di Quentin Tarantino.

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